Vi siete mai chiesti quanto più lenta sia la vostra connessione ad internet rispetto alla velocità dichiarata da chi vi fornisce il servizio? Ora c’è un metodo per misurarla autonomamente… in realtà c’è sempre stato, ma questa volta la differenza è che si tratta di un test certificato i cui risultati potranno essere usati come prova dell’inadempienza al contratto da parte del fornitore, dal quale si potrà recedere (limitatamente alla connessione ad internet) senza dover pagare alcuna penale, a meno che il fornitore non rimetta tempestivamente le cose a posto.
Il programmino di cui necessitate per misurare la velocità della vostra connessione si chiama Ne.Me.Sys e, previa registrazione, potete scaricarlo da questo sito internet.
E’ doveroso aggiungere che non ho provato personalmente questo software… quindi se qualcuno di voi lo ha fatto e ha voglia di scrivere un parere sul funzionamento… lo spazio per i commenti è qua sotto! 😉
Tempo fa mi è capitato di riavere tra le mani il mio Nokia E65, e di incorrere in un vecchio problema, che in passato avevo semplicemente ignorato. Essenzialmente, tra gli access point memorizzati avevo salvato la rete wireless di casa, ma dopo aver cambiato la password avevo la necessità di modificare anche l’access point salvato sul telefonino. Purtroppo però non riuscivo a visualizzare la lista di AP salvati, e quindi nemmeno a modificarli/cancellarli, poiché a quanto pare ne avevo memorizzati talmente tanti che la memoria del telefono si saturava al momento di dovermeli mostrare… assurdo ma così era. Non c’erano applicazioni aperte, e riavviare il telefono non risolveva la questione.
Ho convissuto con questo problema (più una rottura di balle che un problema, a dire il vero) per parecchio tempo, ma finalmente oggi ho trovato la soluzione: è possibile accedere alla lista degli access point entrando nelle impostazioni del browser web, da cui bisogna poi scegliere “Definito dall’utente” nelle opzioni degli access point; a questo punto si aprirà la mitica lista senza problemi, da cui è possibile iniziare a fare un po’ di pulizia in modo da riuscire ad accedere anche con il vecchio metodo. 🙂
Finalmente, dopo anni luce di attesa, Android 2.2 è stato rilasciato anche a chi come me ha un telefono inglese il cui firmware è bloccato con T-Mobile. Aggiornamento scaricato tramite rete Wi-Fi, non troppo lento per fortuna (ci ha messo circa cinque minuti a scaricare i dati, più altri dieci minuti per installare l’aggiornamento ed essere nuovamente operativi).
Nessuna novità troppo rilevante a dire il vero. Rinnovato il layout della tastiera on-screen, ora finalmente compare un tastino in basso per cambiare al volo (alleluja!) la lingua di digitazione, cosa molto comoda per me che scrivo metà messaggi in inglese e metà in italiano. E’ stata implementata la funzione di tethering della connessione, che permette di condividere la connessione ad internet del telefono tramite la creazione di una rete wireless a cui possono connettersi altri apparecchi, cosa estremamente utile quando serve connettersi ad internet al volo con il portatile ma non si ha una rete wireless a disposizione. Un’altra novità che ho sperimentato è la possibilità di specificare come sbloccare il telefono: in origine era prevista solamente l’opzione pattern (ovvero il telefono viene sbloccato tracciando con il dito il percorso corretto sullo schermo), mentre ora è anche possibile impostare un PIN numerico o una classica password. Il problema con il pattern è essenzialmente che, se si sblocca il telefono con le mani non perfettamente pulite, rimane sul monitor la traccia del dito, che può essere usata da altri per risalire al vostro codice.
Modifiche minori sono state anche introdotte nella gestione dei messaggi, e aggiungo che ora sono sincronizzabili anche gli eventi di facebook, che vengono automaticamente inseriti nel calendario del telefonino, cosa che letteralmente mi salva il culo (perdonate l’espressione) con i compleanni… era impossibile reinserire TUTTI i compleanni manualmente (e quindi se negli ultimi mesi non vi ho fatto gli auguri non era solo colpa mia!) 😀
Altre novità al momento non ne ho scoperte e in termini di prestazioni non ho notato nessun cambiamento rilevante… ma spero vivamente che sia stata migliorata la gestione e la compatibilità del bluetooth, visto che non mi aveva completamente soddisfatto non riuscendosi a connettersi con alcune periferiche.
Ok, va bene: io sarò di parte e parto con dei preconcetti che a me stesso non piacciono, ma non posso farne a meno.
Questo intervento più che contenere informazioni per voi, è una domanda; non che speri in qualche risposta, si sa che la reattività dei miei lettori è piuttosto bassa, prendetelo come un invito a pensarci su. La domanda ve l’ho già fatta nel titolo: qualcuno di voi usa Bing come motore di ricerca e sa dirmi perché lo preferisce a Google? Sia chiaro, non voglio criticare Bing (ma che nome è? Ok, un punto per la simpatia), vorrei solo capire quali sono i suoi punti forti che portano alcune persone a preferirlo ad altri motori di ricerca… chissà, potrei addirittura prendere in considerazione un’eventuale conversione 😛
Google è un motore di ricerca leggero, veloce, personalizzabile, con un database da fare impressione e – diciamocelo – “se non si trova su Google, non si trova da nessuna parte”!
Non ci posso credere, cercando il mio nome su Google (eh sì, lo ammetto, a volte lo faccio…) sono incappato in quello che era – anzi, è – il mio primo web! Quanta strada che ho fatto da allora… mi viene da sorridere a vederlo, anche perché mi ricordo perfettamente l’immensa soddisfazione di essere seduto davanti al monitor a fare questi stranissimi esperimenti, stranamente gratuiti (fino all’ultimo non ne ero convinto), con una fantastica connessione 56k 🙂 Mi sentivo così importante ad avere un sito internet tutto mio 🙂 🙂 Ecco a voi il link di questo capolavoro informatico!
Segue restyling completo del sito e una tendenza verso un qualcosa di leggermente più utile (ma poco), che potete ammirare prima qua (usate IE per vederlo, vi chiedo questo sforzo) e poi qua: questo può essere considerato il mio primo sito internet degno di questo nome. Segue, dopo parecchio tempo, la fantastica e rivoluzionaria scoperta del php: mi si aprì davanti un mondo che non avrei mai immaginato, e il buon vecchio Altervista non poteva certo seguirmi in questa nuova avventura… decisi quindi di acquistare un dominio tutto mio, quello su cui siete adesso: lucadegasper.com. Nonostante se ne parli spesso male, ho scelto fin da subito Aruba per motivi di costi, e sinceramente non ho mai avuto problemi di sorta. Nelle due volte in cui ne ho avuto bisogno, il centro assistenza ha sempre risposto adeguatamente alle mie domande. Certo, non si tratta di un sito con chissà che volume di traffico, ma per quello di cui ho bisogno funziona tutto alla perfezione. 🙂
Non so bene perché vi sto parlando della mia esperienza con Aruba, volevo scrivere questo intervento solo per mostrarvi il mio fantastico primo sito internet… ah, che ricordi!
Anche se i lettori di questo blog sono pochi, e quindi praticamente nessuno se ne sarà accorto, è da un bel po’ di tempo che non aggiorno il blog! Direi che le cause di questa mia assenza sono principalmente due: prima di tutto il poco tempo che la scuola mi sta lasciando nell’ultimo periodo, e poi il fatto che da fine febbraio, per tre lunghe settimane sono rimasto senza connessione a Internet a causa di tutti i “tempi tecnici” necessari per migrare da Alice a Infostrada… ora mi trovo con una connessione che sembra abbastanza stabile e che, almeno in teoria, ha una velocità doppia rispetto a quella che avevo prima (8000 kb/sec). In realtà durante la navigazione non si apprezza un sensibile miglioramento, dovrei fare i test della velocità.. ma per ora sono talmente contento di riavere la connessione che sono rimandati a data da definirsi! 😀
Diciamo che in questo periodo di cose ne sono successe veramente molte… forse troppe da raccontare, anche perché molte non le ricordo volentieri 🙁 Quindi direi che una bella parentesi di questa “fetta di tempo” sia doverosa, e da oggi in poi mi impegno ad aggiornare più o meno frequentemente, ma con regolarità, questo blog – vita permettendo! 🙂
Scrivo questo intervento per illustrarvi un nuovo programma che ho scoperto da poco: Joost (si pronuncia “giùùst”).
Altro non è che un programma che permette di fruire di contentuti video “on demand”, ovvero, semplificando: come in una televisione, potete scegliere tra vari canali, ognuno dei quali trasmette determinati contenuti che verranno visualizzati sul vostro computer a vostro piacimento. Al contrario di una televisione, però, si tratta di “video on demand”, ovvero i contenuti multimendiali sono sempre lì per voi: potete guardarli quando volete, mettere in pausa, oppure spegnere e decidere di continuare il giorno successivo, in tutta calma. L’interfaccia è user-friendly (purtroppo solo in inglese), c’è da notare però che è una beta e che ci sono ancora alcuni problemi che andranno risolti in futuro; nonostante questo penso che valga la pena di darci un’occhiata. La qualità video è molto buona.
Dal sito è possibile scaricare l’applicazione di questione (circa 10MB), e dopo averla installata è necessaria una registrazione gratuita che si effettua direttamente dall’interfaccia del programma. Dopodiché si è già operativi e pronti ad esplorare i menu di Joost. Tra le varie funzionalità è da notare la possibilità di creare dei canali (delle playlist, essenzialmente) personalizzati prendendo qua e là i video che più ci interessano; non è ancora possibile, però, condividere i propri video, questo perché la filosofia Joost è “pochi ma buoni”, e generalmente sono delle trasmittenti televisive reali a caricare i video.
Sono anche presenti molte features carine, come la possibilità di chattare con gli altri utenti che stanno guardando lo stesso canale, di invitare i propri amici ad usare Joost, di visualizzare un orologio sullo schermo e molto altro. 🙂
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