VLC, un player video per PC e Mac

Spesso, dopo aver acquistato o formattato un PC (o un Mac) ci si ritrova a voler guardare un filmato sul proprio computer e accorgersi che il player preinstallato (Windows Media Player per Windows e QuickTime Player per Mac) non ci permette di aprirlo perché il codec necessario per decodificare la traccia audio/video non è disponibile.

Nella selva dei formati video si rischia davvero di perdersi, tra mov, AVI (che in realtà non è un formato vero e proprio), divx, mpeg, mkv, mp4, 3gp, ogg, real e chi più ne ha più ne metta. Spesso si ricorre a veloci ricerche su Google per trovare e scaricare il codec di cui si ha bisogno al momento, intasando il proprio computer con svariate applicazioni e pacchetti presi da luoghi diversi, senza riuscire a risolvere la situazione una volta per tutte.

In realtà esiste una soluzione molto più pulita ed elegante: VLC. Si tratta di un player molto semplice, leggero e dalle buone performance. Ma ciò che più conta è che, anziché appoggiarsi ai codec installati nel computer per riprodurre i contenuti audio e video, contiene quasi tutti i codec già al suo interno e di conseguenza non è necessaria alcuna installazione aggiuntiva per poter riprodurre i propri file. C’è da dire che si tratta di un player professionale piuttosto che di un’applicazione “bella da usare”, ma fa il suo dovere e lo fa bene. Per i più smanettoni, ci sono anche opzioni avanzate quali la gestione remota attraverso LAN (da cui il nome esteso del programma, VideoLAN), la riproduzione di un video con traccia audio su file separato (utile quando sono disponibili più tracce audio in lingue diverse per la stessa traccia video) e la possibilità di riprodurre stream audio/video.

Splendor (1989)

L’altro giorno ho scoperto per caso un nuovo film sulla morte del cinema “tradizionale”. Questa tematica fa venire in mente immediatamente il celebre Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. E forse è proprio la presenza di questo capolavoro ad oscurare Splendor, film del 1989 diretto da Ettore Scola con Marcello Mastroianni e Massimo Troisi. Le similitudini sono molte, a partire dalla trama, ma anche la colonna sonora e l’ambientazione.

Splendor narra la storia di un cinema di Arpino, piccola cittadina del Lazio in provincia di Frosinone, il cui gestore è costretto a chiudere a causa dei guadagni ormai inesistenti dopo un periodo di attività molto redditizio, principalmente a causa dell’avvento della televisione. Il piccolo cinema Splendor cercò di salvarsi proponendo rassegne culturali e prendendo in considerazione l’idea di trasformarsi in un cinema a luci rosse, se non fosse che il gestore, che si era occupato di cinema fin da piccolo, non trovò il coraggio di prendere questa decisione. Infine, nonostante le continue proposte e le richieste del proiezionista, venne presa la decisione di vendere il locale. Il film si conclude con una scena molto bella, in cui proprio al momento dell’ultima chiusura la sala viene riempita dagli abitanti di Arpino, venuti a dare un ultimo saluto al loro cinema.

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I luoghi di Mine Vaganti a Lecce e nel Salento

Mine Vaganti, film di cui ho scritto una recensione poco tempo fa, è un film che crea uno stretto, strettissimo legame tra la storia che racconta e la terra in cui si svolgono gli eventi. Un legame particolare viene creato con la città di Lecce, tanto da convincere il sindaco a conferire ad Ozpetek la cittadinanza onoraria. Lo stesso Ozpetek, innamoratosi del capoluogo salentino e delle persone che ci vivono, dice: “Tante volte, quando mi chiedono se io mi senta italo-turco o turco-italiano, rispondo: sono leccese e basta.”

Di seguito elenco le scene del film che sono riuscito a collocare a Lecce e dintorni in un pomeriggio due pomeriggi altrimenti privi di senso. Per visualizzare i luoghi su Google Maps è sufficiente cliccare sull’anteprima o sulla descrizione della scena.


Piazza Sant’Oronzo (bar Tentazioni) TUTTI RIDONO Continua a leggere »

Mine Vaganti – Recensione

Mine Vaganti è un film che ho visto appena uscito nei cinema, in marzo 2010. Da allora l’ho guardato, riguardato e guardato ancora, decine di volte. Eppure sento che c’è ancora qualcosa che mi sfugge di questo film, qualche messaggio che ancora non sono riuscito a cogliere. Forse mi sbaglio ma… è una specie di presentimento.

Mine Vaganti è un film che, nonostante sia focalizzato sulla tematica dell’accettazione dell’omosessualità nella società italiana di oggi, vuole in realtà toccare una tematica molto più ampia e relativa al tradizionalismo di alcune famiglie, soprattutto quelle meridionali, che fanno fatica ad accettare quando le cose non vanno come è previsto e pianificato che vadano. L’omosessualità non viene trattata in maniera pesante, al contrario viene presentata in maniera molto naturale e spontanea. Continua a leggere »

Non si può fare tutto e bene: Google Movies

Google mi impressiona ogni volta per la quantità di informazioni che riesce a raggruppare e a mettere a disposizione di chiunque abbia una connessione ad internet. Molte informazioni vengono rese reperibili in gran segreto, senza che nessuno se ne accorga… fino a che non ci incappa cercando, ad esempio, informazioni sui voli aerei (guardate in cima ai risultati di ricerca). Voli, conversione tra unità di misura e valute, semplici operazioni matematiche e molto altro.

Tra le varie informazioni messe a disposizione ci sono anche gli orari dei film in programmazione in una certa zona. Il servizio, al quale si può accedere digitando google.com/movies, indicizza automaticamente i siti internet dei cinema nelle varie località e permette di visualizzare gli orari di programmazione semplicemente scrivendo, nella parte sinistra della pagina, l’area in cui ci si trova. Ad esempio, questi sono in film in programmazione vicino a Bolzano.

Il problema, in questo caso, è che il sistema di indicizzazione e aggregazione delle informazioni è assolutamente rigido e blindato. Non c’è modo di segnalare un errore, rettificare un orario, oppure segnalare un altro cinema (e ce ne sarebbero molti altri in zona). Il rischio è che la gente che come me si fida (quasi) ciecamente di Google, prenda per buone queste informazioni, iniziando a frequentare solamente le sale segnalate dal sito e continuando ad ignorare la presenza di altri cinema (a Bolzano ci sono anche il cinema Eden ed il Cineforum).

Io ti ringrazio, Google, per la tua onnipotenza, ma… se fai le cose, falle bene!

Il cinema in 3D? No, grazie

Qualcuno mi spiega cosa ci trovate di tanto bello ed interessante nel cinema in 3D? Pagare il biglietto 2/3 euro in più? Indossare degli occhialetti da pochi euro per due ore? “Ci vado anche io perché ci vanno tutti e quindi è figo?”

Che poi diciamocelo, quello che chiamano 3D in realtà non è vera tridimensionalità, ma semplicemente prendere qualche elemento e metterlo in primo piano rispetto agli altri, muovendolo nello spazio (necessariamente limitato) in maniera più o meno dinamica e più o meno riuscita. Ma tutti gli elementi, davanti o dietro che siano, rimangono bidimensionali di per sé. E la prova di questo finto 3D sono i film che vengono girati nel modo “classico”, e poi riadattati in postproduzione per distribuirli come tridimensionali. Ora ditemi, come può essere tridimensionalità questa? Cosa aggiunge ad un film, in che modo lo arricchisce? La tridimensionalità c’è già in qualsiasi altro film tradizionale: è nella nostra mente, grazie alla prospettiva, da sempre usata dal cinema e dalla fotografia. Ma no, signori, di colpo l’umanità è diventata più esigente. Senza 3D non si sopravvive, non ci si diverte, e visto che ci siamo cominciamo a produrre anche le televisioni tridimensionali!

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Cos’è il cinema – riflessioni di un proiezionista

Lo ammetto, questo articolo non è altro che un copia-incolla di una lettera di un lettore pubblicata su Screentrade (una rivista per sale cinematografiche che arriva a Union Films). Leggete signore e signori, leggete… e riflettete.

When I was a teenager, over a decade ago, I trained up as a projectionist at the Odeon Hemel Hempstead. This was long before the days of single operators running the kiosk, tearing tickets and playing the film out.

Although my job was mainly front-of-house – either in the kiosk/Hagen Daz bar or cashiering at the box office – I convinced my boss to let me train two days a week up in the booth. At that time, the cinema had something lacking in most provincial cinemas today, an actual team of projectionists. This team usually comprised the old pro (the chief) who’d been there fer decades, the young buck just getting started and the jaded geek only doing it as a stop-gap.

For two days a week I got a sample of this noisy often very active, and usually fairly grubby environment – and ‘yes’ (among other pranks) they did send me out to buy elbow grease, cue-dots and left-handed screwdrivers, but ‘no’, I never fell for it!

The point was that one of the first things I learned, before lacing-up and splicing, was the importance of the show. To the projection squad, playing a film wasn’t just about ‘lacing-up and pressing play’, instead, it was all about ‘a performance of light, sound and curtain-up’.

When I go to cinemas today, I sit in a comfy chair with a cup-holder and good legroom and look at a white screen until the ads start. Then the film plays. The you leave. Back when I trained, though, I was told you had to dim the various light at just the right time, and in just the right order – fade up the sound, start the picture rolling and then open up the curtains, all timed to perfection.

When the ads ended (filmed in widescreen), and the trailer begun (scope), you repeated the process for the lens-changes, fading down the sound and the music up before closing the curtains and turning on the mid-lights. The lens was changed and the process repeated in reverse to get the trailers started and you stayed there until the film began playing before going off to check the status of other films, doing regular 20-minute checks in between.

I hadn’t experienced that in nearly a decade – ‘the theatre of the film’ – as I’ve since only been to major cinemas staffed by multi-tasking customer service/technical operators for whatever job title happen to be current.

Then, last year, I went to see State of Play at the Empire West End (formerly the Empire Leicester Square) and the performance was back: an usher – equipped with a torch – showed me to my numbered seat; the lights and curtain routines did as expected, along with the necessary lens changes and all the ‘fading and raising’ was done to a turn. Finally, the staff at the exit door said ‘goodbye’ on the way out, and that is the way cinema should happen.

Okay, so I had nowhere to put my drink, and the legroom was a bit tight, but the experience left me in good spirits afterwards, and contributed only in part by the film itself.

Cos’è il cinema? Se vogliamo, ogni persona ha una propria idea di cinema. Continua a leggere »

Cinema Eden di Bolzano: programmazione e prezzi

Vista la quantità di persone che, alla ricerca di informazioni sui prezzi e sulla programmazione al cinema Eden di Bolzano, sbarcano sul mio blog ultimamente (ed in particolare leggono questo confronto bellicoso), ho deciso di scrivere questo intervento flash per dirottarvi tutti al sito internet ufficiale del suddetto cinema: www.cinemaeden.bz.it.

Al momento non è possibile acquistare i biglietti online (viene però accettata la prenotazione telefonica, se necessaria), ma nel sito potete trovare tutte le informazioni riguardanti la programmazione, i prezzi ed i servizi offerti dal cinema Eden.

Sperando di aver fatto cosa a voi gradita, porgo i miei più cordiali saluti 🙂

Blind Husbands

Come avevo scritto tempo fa, venerdì 18 è stata presentata la versione italiana di Blind Husbands, rimusicata nientemeno che dall’Orchestra Rimusicazioni dell’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano.

Che dire, nonostante tutte le varie “problematiche tecniche” (e mi fermo qui che mi vengono i nervi), è stata veramente una grande soddisfazione avere tra le mani e vedere il prodotto finale di un lavoro al quale ci si è dedicati per mesi! 🙂

Anche sull’Alto Adige siamo finiti… qui una scansione dell’articolo! 😀

Bene, ne approfitto per segnalarvi il nuovo sito dell’Orchestra Rimusicazioni, che ho già linkato sopra, realizzato dal sottoscritto… c’è ancora molto da lavorarci, ma siamo già a buon punto!
https://www.lucadegasper.com/orchestrarimusicazioni

E anche per oggi è tutto, a presto!

Presentazione film “Blind Husbands”, 18 aprile ore 18:00, Capitol

Ladies and Gentlemen,

vi scrivo per informarvi che il 18 aprile alle 18:00 al Capitol ci sarà la presentazione della versione italiana del film “Blind Husbands“, rimusicato nientemeno che dall’Orchestra Rimusicazioni dell’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano, della quale faccio parte. Musiche composte per l’occasione dal mio professore di tastiera ed informatica musicale, Tiziano Popoli.

Se siete interessati… venite! 😀

Links utili:
http://www.filmclub.it/italiano/show_detail.asp?ID=2430
http://www.filmclub.it/italiano/informationen_lageplan.html