Natwest: conto in banca per studenti internazionali

Ok, invece che fare il bravo studente universitario e studiare eccomi qua a scrivere! In realtà il corso vero e proprio deve ancora cominciare, quindi anche volendo non ci sarebbe niente da studiare (ancora per oggi solo, purtroppo), quindi non preoccupatevi 😉

Scrivo questo intervento per tenervi aggiornati sulla procedura di apertura di un conto in banca in Inghilterra quando si viene qui dall’estero per studiare, nel mio caso specifico con Natwest. L’impressione che ho avuto è che più o meno tutte la banche si equivalgono, quindi ho scelto Natwest visto che mi è stata fortemente consigliata da alcuni amici di famiglia.

Come già scritto in precedenza, se non si è stati residenti nel Regno Unito per almeno tre anni non sarà possibile aprire uno Student account (con tutti i privilegi che ne derivano); dovrete aprire un account di base (Step account ora si chiama Basic Account), che purtroppo non da diritto agli overdrafts (ad andare in negativo). Se proprio non volete rinunciare alla vostra identità di studente universitario, potete sempre scegliere l’opzione Advantage blue, che alla filiale on campus propongono come prassi. Con 6,95£ al mese (ma penso che vadano pagati in soluzione unica all’inizio, non sono sicuro) potete ricevere varie agevolazioni come una Railcard 16-25 per sconti sui trasporti inglesi, biglietti ridotti per vari eventi, un’assicurazione e altro; per ulteriori informazioni date un’occhiata alla pagina del sito Natwest. Io non l’ho stipulata, avendo già la Railcard e l’assicurazione dei miei beni, e mi sono limitato allo Step account da solo. Ognuno valuti e faccia le proprie considerazioni 🙂

Ho aperto il conto martedì, ho le coordinate bancarie e posso ricevere e fare bonifici recandomi in filiale. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare per posta la carta di debito (assolutamente utile ed indispensabile), che poi dovrò attivare in filiale insieme all’internet banking, altra cosa decisamente indispensabile. Vi tengo aggiornati sugli sviluppi 😉

Alcuni consigli:

  • aprite il conto in banca prima (indicativamente una settimana, se ci riuscite) di averne bisogno, e tenete sempre abbastanza denaro in contante per campare almeno una settimana dopo l’apertura del conto (presupponendo che vogliate depositare il resto non appena avete aperto il conto), in questo modo evitate la scocciatura di andare in filiale e fare la coda per prelevare del contante finché non ricevete la vostra carta di debito;
  • andate nella filiale della banca presente on campus (se c’è), lì sono abituati ad avere a che fare con gli studenti quindi avrete generalmente meno problemi (ad esempio, qui non richiedono documenti che invece la filiale di Wimbledon della stessa banca richiede);
  • non lo troverete scritto da nessuna parte, ma nel caso non ve lo aspettiate ricevere bonifici dall’estero, come accade generalmente con gli studenti finanziati dai genitori, costa, con Natwest, 7£ per operazione, costo che aumenta con l’aumentare dell’importo ricevuto (non ho ancora sperimentato, vi terrò aggiornati anche su questo);
  • se andate nella filiale on campus dell’università di Southampton e vedete un’impiegata brutta, con gli occhi azzurri (di vetro, probabilmente… ok, questa era cattiva) e dall’aria scazzata, statevene bene alla larga!

Intervento di servizio – planned works ahead

Intervento di servizio, giusto per comunicare che la sezione “Chi sono” di questo blog verrà rivista a breve ed arricchita con ulteriori informazioni, in seguito della segnalazione da parte di un mio amico particolarmente pignolo ed esigente 😀

A presto!

Fine?

Sarà la decima volta che ricomincio daccapo questo intervento, ogni volta che lo finisco mi rendo conto di aver scritto un mucchio di cavolate e lo cancello.

Bene, come avete già letto negli interventi precedenti quest’anno ho concluso la scuola superiore, e devo ammettere che è una sensazione strana. Non certo spiacevole, ma strana. Dopotutto, bene o male, sono 13 anni che vado a scuola, non sono pochi. Ogni estate passata con la terribile prospettiva di ricominciare l’anno scolastico a settembre ormai è acqua passata. E queste considerazioni in fondo portano con loro un sacco di malinconia, ma non intesa in senso negativo, una dolce malinconia. Non doversi più alzare alle 7.00 in punto – se non prima – ogni mattina, non dover più passare il pomeriggio con la preoccupazione assillante “oddio-domani-mi-interroga” (lo passerò, infatti, frequentando i corsi :S). Poi quando incontro qualcuno che bene o male ha fatto parte di questi ultimi cinque anni al Torri mi viene da ripensare a tutti i momenti allegri passati in quella scuola, a tutte le cazzate e tutte le risate, e mi viene da sorridere. Sì, perché in fondo non sono stati cinque anni di scuola, con la parola “scuola” pronunciata con la puzza sotto al naso, ma sono stati cinque anni di vita. La cosa triste è che fino a che non si è arrivati in fondo si è troppo impegnati a smadonnare contro compiti ed interrogazioni e non ci se ne rende conto.

(ok, solo l’1% dei lettori condividerà questo punto di vista sulla scuola superiore, ma non mi interessa :P)

Ora inizia una fase nuova: niente più IMV, niente più cinema, entrambe attività che mi hanno formato e che hanno contribuito a creare la mia personalità ed il mio modo di atteggiarmi nei confronti degli altri. Chissà come procederanno le cose… forse mi laureerò in ingegneria aeronautica e troverò lavoro in Italia (sempre ammesso di riuscire a farmi riconoscere la laurea), forse rimarrò a lavorare su in Inghilterra e mi farò riconoscere direttamente la professione, forse nemmeno quella; forse invece collasserò dopo un mese e tornerò in Italia con la coda tra le gambe, possibilità da non escludere prima del tempo.

La pubblicazione di questo intervento è programmata per il 25 settembre alle 10.00, ovvero quando sarò in volo verso questa nuova avventura 🙂

Un saluto a tutti i miei affezionati lettori, incrociate le dita per me!

Riconoscimento di un titolo di studio inglese in Italia

Vedi anche questo articolo (che è molto meglio)

Come al solito, l’Italia deve distinguersi dal resto del mondo e non  aderire agli standard europei per quanto riguarda i titoli di studio universitari. 🙂 Nessun procedimento automatico o meramente burocratico: per ottenere il riconoscimento bisogna innanzitutto dotarsi della cosiddetta “dichiarazione di valore” del titolo di studio di cui si è in possesso, da richiedere al consolato italiano del Paese in cui si studia (nel mio caso, al consolato italiano vicino a Victoria station a Londra). In seguito bisogna rivolgersi ad un’università italiana e fornire tutti i documenti necessari riguardanti la laurea di cui si è in possesso (eventualmente tradotti in italiano) in modo che essa possa valutare gli esami sostenuti, compararli ai propri e decidere se riconoscere il titolo integralmente o se richiedere di dare eventuali esami aggiuntivi.

In alternativa, si può trovare lavoro all’estero come laureato e farsi riconoscere in Italia solamente la professione (e.g. ingegnere aeronautico), ma non il titolo accademico vero e proprio.

Come nota aggiungerei che se l’intenzione è quella di lavorare nel privato, molto spesso la laurea inglese (o di altro Paese europeo) viene accettata così com’è e non si rende necessario alcun processo di riconoscimento. In alcuni casi, anche nei concorsi pubblici la laurea estera viene accettata così com’è.

Per ulteriori informazioni consultare il sito del CIMEA.

Un consiglio a tutti i viaggiatori Ryanair

Un piccolo consiglio a tutti coloro che per motivi economici (probabilmente, altri motivi proprio non ce ne sono) sceglieranno la Ryanair per i loro viaggi. Il biglietto che comprate in internet non include alcuna valigia da mettere nella stiva, ma solamente un bagaglio a mano. Se volete aggiungere una valigia alla vostra prenotazione dovete pagare un supplemento di 10,00€ e non potete superare i 15 kg. Se poi avete bisogno di avere una seconda valigia, pagherete un altro supplemento di 10,00€ ma comunque le due valigie non potranno superare complessivamente i 15 kg (occhio alla fregatura 😉 ).

Il consiglio del giorno è: se non avete bisogno di tante cose (magari per un viaggetto di qualche giorno o una settimana), vi conviene portarvi solo un trolley di dimensioni medie, massimo 55 x 40 x 20 cm, che potete imbarcare come bagaglio a mano senza quindi pagare alcun supplemento. Molte persone fanno così, e in questo trolley ci posso stare parecchie cose in effetti. L’unica cosa a cui stare attenti sono le dimensioni e il peso, che in teoria non potrebbe superare i 10kg… ma finora nessuno mi ha mai controllato 😉 Questa tattica vi farà risparmiare 10 euro (o più), ma ha lo svantaggio che non potrete portare con voi cose tipo profumi, schiuma da barba e cosmetici, se non in quantità limitata nella famosa busta trasparente da presentare ai controlli di sicurezza. A voi la scelta!

Buon volo a tutti 🙂

Ah, e quando programmate i vostri viaggi mettete anche in conto un ritardo medio alla partenza di mezz’oretta e come conseguenza un ritardo minimo di trenta minuti all’arrivo 😉

Freshers’ week @Southampton University (ma non solo)

Titolo alternativo per l’intervento e potenzialmente più figoso: Let’s get fresh!

Ed ecco un intervento immancabile parlando di università nel Regno Unito, un intervento a proposito di uno degli eventi portanti di ogni anno accademico inglese che si rispetti, atteso con ansia non solo dalle matricole ma anche dagli studenti di vecchia data di ogni università: la freshers’ week. Come il nome stesso lascia intendere, è una settimana dedicata all’arrivo dei nuovi studenti, anche se poi effettivamente è un’occasione per tutti gli studenti dell’università di far casino e di fare scorrere fiumi e fiumi di alcool lungo le vie che attraversano il campus.

Quindi… so già cosa aspettarmi durante la mia prima settimana a Southampton, con tanto di programma, orari, biglietti e prenotazioni online dei biglietti, aperte in anticipo per i freshers e solo dal 20 settembre in poi per tutti gli altri 🙂

Conto in banca per chi studia nel Regno Unito

Nel mio recente viaggio-missione segreta a Londra, ho anche indagato su come aprire un conto in banca in qualità di studente per gestire le mie finanze.

Aspettative prima di informarmi:

  • vado in un ufficio della Natwest, una banca che mi è stata consigliata da molte persone, studenti e non; hanno ottime agevolazioni per gli studenti con addirittura una Railcard 16-25 in omaggio per cinque anni, una chiavetta USB in omaggio e sconti vari, il tutto senza spesa alcuna, e apro un bel conto corrente per studenti. Il tasso di interesse sul conto è praticamente irrilevante, ma non importa; in compenso, avrò la possibilità di fare degli overdraft, ovvero di “andare in negativo” senza spese, di ottenere una carta di debito ed una carta di credito.

Dopo essermi informato:

  • alla Natwest, così come in tutte le altre banche (tra cui HSBC e Lloyds), non è possibile aprire uno Student account se non si è stati permanentemente residenti nel Regno Unito almeno nei tre anni precedenti. Ma allora perché lo chiamano Student account se uno student non può aprirlo? Mah! (l’Inghilterra sta virando verso il modo di fare italiano, la cosa è preoccupante :D)
  • Ripieghiamo su un conto corrente “basic”, il cosiddetto “Step account“, che mi permette di avere tutto quello che mi dava lo Student account, compresa carta di credito e carta di debito, eccetto gli overdrafts. Peccato, come studente faceva comodo avere la possibilità di gestire in modo così elastico le finanze. Bisogna quindi rinunciare anche alla Railcard 16-25 quinquennale, che sarebbe stata parecchio utile. In ogni caso, penso sia possibile, dopo un determinato periodo di tempo, richiedere un arranged overdraft in caso di necessità, potendo quindi andare in negativo senza spese. Aggiornamento (5 dicembre 2011): da poco sono cambiati i conti correnti, ora il vecchio Step Account corrisponde ad un Basic Account!

Il modulo di richiesta di apertura del conto è già compilato, i documenti sono pronti, lunedì 28 settembre andrò nella filiale della Natwest presente all’interno del campus ad aprire questo benedetto conto, dal quale posso poi pagare la prima rata delle tasse universitarie e dell’accommodation. Non mi aspetto che non sorgano altri problemi, ma ormai mi ci sono abituato 🙂

Treni inglesi e la Railcard 16-25

NOTA: non ho ancora ben capito se è meglio scrivere un nuovo articolo e mettere il link in quello vecchio, o se conviene aggiornare direttamente l’articolo vecchio… ma tant’è: questo articolo è stato rivisto ed aggiornato in luglio 2010. E poi non dite che non tengo ai miei lettori!

Per tutti coloro che andranno a studiare in Inghilterra, ma anche per chi ha in programma di passare un po’ di tempo lassù e prevede di viaggiare un po’ (ed ha un’età compresa tra i 16 ed i 25 anni), ho un consiglio per voi: appena arrivati, già in aeroporto, andate alla biglietteria della stazione e richiedete una Railcard 16-25. Pagando 26£ per l’emissione, avrete diritto allo sconto di un terzo su tutti i biglietti ferroviari (e non solo) nel Regno Unito. Qui una lista di tutti gli sconti disponibili (tra l’altro, scopro adesso che lo sconto di applica anche ai trasporti urbani londinesi quando si paga con la formula pay as you go tramite Oyster card, il che è fantastico – bisogna però prima registrare la Oyster Card allo sportello).

Oltre alla carta annuale, è stata introdotta la carta triannuale, che per tre anni vi offre gli stessi vantaggi ma ad un prezzo inferiore: si pagano infatti soltanto 65£ (che, facendo due conti, ho recuperato in meno di quattro mesi). Notare che questa carta è disponibile soltanto per l’acquisto online (con spedizione per posta ad un indirizzo inglese).

Se la vostra età è compresa tra i 16 ed i 25 anni, sarà sufficiente avere con voi una prova della vostra età (la mia carta d’identità italiana è andata benissimo, anche se so che non la vedono sempre di buon occhio), una fototessera formato passaporto e, per risparmiare un bel po’ di tempo, il modulo di richiesta già compilato da presentare allo sportello. Se invece avete più di 25 anni e richiedete la carta in quanto studenti a tempo pieno, sarà necessaria una prova dell’iscrizione all’università.

In ogni caso, è necessario fornire un indirizzo di residenza inglese ai fini dell’emissione della railcard.

Buon viaggio a tutti 😀

Borse di studio e prestiti per l’università in Inghilterra

In seguito alla mia incursione in Inghilterra di qualche settimana fa, comprensiva di visita alla mia futura università con l’obiettivo di ottenere determinate informazioni, posso affermare che le borse di studio rilasciate dalle università inglesi agli studenti senza la residenza nel Regno Unito sono parecchio rare; invece, a praticamente tutti è consentito richiedere un prestito per pagare le tasse universitarie (che verrà versato direttamente all’università), in modo da poter pagare con più calma se ci si trova momentaneamente a corto di denaro.

Sempre restando nell’ambito del Regno Unito, il sito di riferimento per gli aiuti finanziari (sia prestiti che borse di studio) agli studenti sia inglesi che europei che del resto del mondo è direct.gov.uk, e più precisamente questa sezione del sito. E’ possibile scaricare, compilare e spedire un modulo* entro nove mesi dalla data di inizio del corso, che verrà analizzato dalle autorità competenti, dalle quali poi si verrà ricontattati per ottenere maggiori informazioni nel caso in cui sia possibile ricevere un aiuto finanziario.

Ho come un presentimento di non riuscire ad ottenere alcunché dal governo inglese. Come al solito mi appellerò alle grazie di mamma Provincia (ma anche lì è difficile, non andando a studiare in un Paese tedescofono).

* il link postato è parecchio arzigogolato e probabilmente al primo aggiornamento del sito direct.gov.uk non funzionerà più; per arrivare al modulo se il link non funziona, è sufficiente entrare nella pagina “student finance” linkata in precedenza e poi entrare nella sezione riservata agli studenti europei

Tappa numero 7: Tübingen

Anche se non rientra ufficialmente tra le città spagnole o portoghesi, è obbligatorio per me menzionare con eccezionale ritardo (ormai vi state abituando, ammettetelo…) anche quest’ultima tappa prima di tornare a Bolzano. Raggiunta dopo la bellezza di 1800 km di viaggio in macchina, 21 ore complessive di guida, in realtà siamo passati per Tübingen per un motivo pratico: prendere mia sorella che era qui a “frequentare” (pfff.. a scaldare la sedia) un corso di tedesco al mitico SIT.

Che dire, è sempre bello passare per di qua… tanti ricordi sono sempre pronti a riemergere, ricordi di ben tre estati parzialmente trascorse in questa cittadina della Germania del sud.

Non mi rimane che ribadire ciò che avevo già affermato in precedenza:

Tübingen forever in our hearts!

4-8 settembre: Inghilterra

Quando leggerete questo post sarò (speriamo) in aereo diretto verso Londra Stansted; confido sempre su Trenitalia per arrivare a Bologna puntuale, un ritardo del treno di mezz’ora comporterebbe la perdita dell’aereo.

Dal 4 all’8 settembre sarò in Inghilterra, ufficialmente in missione segreta per l’università. Il 5, come ho già scritto, parteciperò all’open day e sarò dotato di una lista interminabile di domane e questioni da risolvere prima di andare su definitivamente il 24 settembre. Tra i problemi a cui trovare una risposta spiccano:

  • come e dove aprire un conto in banca con condizioni agevolate per studenti, mi hanno già parlato bene della Natwest, che ha offerte particolari per gli studenti universitari del primo anno che decidono di aprire un conto da loro… dovrò indagare meglio, vi terrò aggiornati;
  • quale operatore telefonico mobile conviene per uno studente con determinate esigenze (considerando anche che la maggior parte delle comunicazioni avverrà gratuitamente via msn/skype/email);
  • come diavolo faccio a portarmi dall’Italia pure gli asciugamani e le lenzuola per la camera quando ho già tutti i vestiti, leggeri e pesanti, da portare;
  • varie ed eventuali.

Da su non avrò il tempo di scrivere, al mio ritorno vi aggornerò sugli esiti delle mie investigazioni.

A presto!

Madredeus – Ainda

Questo è un intervento che avrei dovuto scrivere molto molto tempo fa, addirittura nel 2007, ma lo faccio solo adesso dopo aver “ripreso in mano” i Madredeus, nello specifico il loro album Ainda, che contiene la colonna sonora del film (purtroppo) poco conosciuto Lisbon Story. La voglia di riascoltarlo mi è venuta, come potrete immaginare, visitando Lisbona, e come quando l’avevo ascoltato anni fa mi ha colpito la dolcezza e la leggerezza di queste musiche impregnate di Fado portoghese.

In allegato: lettura consigliata sul film e sulle musiche di Lisbon Story.

Tappa numero 6: Madrid

Lunedì 24 agosto

Arriviamo in serata, il tempo di insediarci nella camera dell’albergo, vicino al centro, e andiamo fuori a fare un giretto e a cenare. Vediamo fin da subito la centralissima plaza Mayor e la plaza de Santa Ana. La prima impressione della città è positiva, e nonostante le nuvole abbiano ostacolato la vista del cielo per tutto il giorno, la temperatura è ottimale: 30°C. Questo lascia immaginare la temperatura di quando invece c’è il sole… (EDIT: in realtà la temperatura era ottima durante il giorno, anche se c’era il sole non è mai stato eccessivamente caldo)

Martedì 25 agosto

Come prima cosa visitiamo quella che una volta era la cattedrale di Madrid, la chiesa di San Isidro. Molto buia internamente, non è niente di speciale, ma se ci passate davanti entrare a dare un’occhiata non costa niente 🙂 In seguito visitiamo la bellissima basilica de San Francisco el Grande, veramente bella nonostante dall’esterno non inviti ad entrare. Visita guidata obbligatoria ma ben fatta (solo in spagnolo, ma comprensibile) ad un prezzo modico, 3€ se non mi sbaglio. La cattedrale dell’Almudena è stata costruita nell’ultimo secolo ed ultimata solo negli anni Novanta. E’ quindi di recente costruzione e, come tutte le cattedrali recenti – diciamocelo, non è un granché in quanto a decorazioni e non compete con la basilica di San Francesco. Comunque è sempre la cattedrale di Madrid ed è il caso di visitarla (gratuitamente, nonostante insistano parecchio per una “donazione libera di 1€”). Passiamo poi per la Gran Via e per la Puerta del Sol, considerato il centro ufficiale di Madrid, nonché chilometro zero per la misurazione delle distanza dalla città. Infine facciamo una puntatina al famoso museo del Prado, dove l’ingresso è gratuito dalle 18.00 in poi (bisogna far veloci però, perché chiude alle 20.00, leggi 19.55). Guardiamo solo le opere principali, guardando velocemente le altre e fermandoci solo se interessati da qualche opera in particolare.

Mercoledì 26 agosto

La giornata inizia con la visita al palazzo reale rimandata il giorno precedente per tagliare i costi (il mercoledì è gratuito) 😀 Molto bello, tenuto molto bene all’interno, ogni cosa al suo posto ed è curato nei minimi dettagli. Si visita velocemente, un’oretta è sufficiente per vedere le stanze e poi un’altra mezz’ora basta per visitare l’armeria e la farmacia reale. Segue puntatina alle torri KIO a Plaza de Castilla, due costruzioni simmetriche e famose per essere… storte. Infine visitiamo il parco del Retiro, grandissimo se si pensa che è situato nel centro di Madrid.

Giovedì 27 agosto

Ultimo giorno a Madrid, nonché ultimo giorno del nostro tour spagno-portoghese. Ce la prendiamo molto con comodo e visitiamo le ultime cose che ci mancano: una chiesa, due monasteri (il monastero de las Descalzas Reales e il monastero de la Encarnacion; visita a pagamento in entrambi, non siamo entrati), la chiesa di los Jeronimos che si trova dietro al Prado, il parco botanico nelle vicinanze (entrata di soli 2,00€, ma ne vale a stento la pena, forse è il periodo dell’anno che non è proprio indicato) e il parco che si trova dietro il palazzo reale (gratuito, almeno quello). Abbiamo scoperto poi il mercado de San Miguel, ottimo sia per fare un giretto o uno spuntino il pomeriggio che per andare a bere qualcosa la sera, situato nella plaza de San Miguel, adiacente alla plaza Mayor.

Domani si parte, faremo una tappa a Tübingen per prelevare la sorella dopo un eccellente viaggio di 1800 km e poi si torna alla normalità di Bolzano 🙂

A presto!

Tappa numero 5: Lisbona

Giovedì 20 agosto

La mattina partiamo con tutta calma da Siviglia in direzione Lisbona. Il viaggio procede tranquillo e senza intoppi e verso le 16 CET (15 locali, in Portogallo c’è un’ora in meno rispetto all’ora europea) arriviamo all’Hotel Roma. Ottima la prima impressione della struttura, un po’ meno buona quando abbiamo visto che ci sono stati alcuni disguidi con la prenotazione della stanza, che non era proprio come la volevamo (ad esempio, fumatori invece che non fumatori e senza garage prenotato per la macchina). In ogni caso, niente a cui non si possa porre rimedio, lo staff dell’hotel è stato gentilissimo ed effettivamente non è stata neanche colpa loro, ma bensì del sito tramite il quale abbiamo effettuato la prenotazione, che non ha inoltrato tutti i dettagli all’hotel. Segue giretto serale in centro a Lisbona e cena in un ristorante che non ha esitato a far comparire nel conto cose come 4,00€ di supplemento per la cena in “terrazza” (ovvero la strada fuori dal locale). Nonostante questi piccoli intoppi del primo giorno, sento che Lisbona è candidata per rientrare tra le mie città europee preferite, seppur non allo stesso livello di Londra e Vienna. Staremo a vedere 🙂

Venerdì 21 agosto

Iniziamo la giornata piuttosto tardi, dopo aver fatto un’abbondantissima colazione in albergo e risolto i problemi sulla stanza e sul garage sorti al nostro arrivo il giorno precedente. Compriamo un biglietto giornaliero alla stazione della metropolitana che si trova a 50 metri dall’albergo, che ci permetterà di viaggiare su qualsiasi mezzo a Lisbona per 24 ore senza limiti di orario: metropolitana, bus, tram, funicolari e chi più ne ha più ne metta, il tutto per 4,20€, un vero affare se lo si sa sfruttare! Come prima cosa decidiamo di approfittare di questo biglietto e prendiamo il mitico tram numero 28, un vero must per chi vuole vedere Lisbona. Che sia un must lo si capisce subito dalle code che ci sono alle fermate per riuscire a salirci, niente di terribile comunque. Devo ammettere che farsi un giretto per il centro con questo tram è veramente un’esperienza suggestiva, ci si snoda tra vicoletti strettissimi e saliscendi da non scherzare, tanto da chiedermi più di una volta come faccia un tram ad essere così maneggevole e manovrabile. Fantastico! 😀 Tra una corsa in tram e l’altra, hanno trovato posto anche le visite al castello di Lisbona. Non è un vero e proprio castello come me lo aspettavo (per fortuna), ma consiste semplicemente in una terrazza sopraelevata su una delle tante colline di Lisbona circondata da mura che si possono percorrere. Purtroppo c’è da pagare un biglietto di 5,00€ a testa, la metà se si è studenti o famiglie, ma la vista che si ha da lassù su Lisbona è veramente bella. Se avete diritto allo sconto secondo me ne vale la pena, se dovete pagare i 5,00€ interi fatevi un po’ i vostri conti e decidete se andare o meno 🙂 Prima di tornare a casa scopriamo in modo del tutto casuale l’esistenza degli elevatori e ne usiamo uno, il più bello a mio parere, l’elevador da Bica. Ora vi lascio che andiamo a cenare fuori, nei prossimi giorni speriamo di riuscire ad ascoltare un po’ di Fado live, sono proprio curioso!

Sabato 22 agosto

Iniziamo la giornata con la visita al quartiere Belem, costruito ad ovest della città, comodamente raggiungibile con una combinazione metropolitana+tram o metropolitana+autobus, tutto compreso nel biglietto giornaliero segnalato in precedenza. Da segnalare c’è il monastero dos Jeronimos (ingresso nella chiesa gratuito, ingresso nel chiostro a pagamento ma gratuito la domenica mattina), la torre di Belem (a pagamento, noi non siamo entrati perché non avevamo la minima voglia di fare la coda sotto al sole cocente) 😀 Segue visita al cosiddetto monumento delle scoperte, dal quale è possibile godere di una bella vista sulle rive del fiume Tago, che proprio in prossimità di Belem sfocia nell’oceano Pacifico. Nel pomeriggio visitiamo qualche chiesetta che non è nemmeno il caso di menzionare e facciamo un giretto con l’elevatore che ancora ci mancava, l’elevador do Lavra.

Domenica 23 agosto

Una giornata all’insegna degli spostamenti, almeno non posso dire di non aver sfruttato a fondo il biglietto giornaliero acquistato la mattina al modico prezzo di 3,70€. Prima di tutto ci rechiamo al monastero dos Jeronimos (già nominato ieri) per sfruttare l’entrata gratuita della domenica mattina al chiostro, e devo dire che ne è valsa la pena, è molto carino. Poi, con una combinazione strana di tram e autobus, andiamo al museo dell’azulejo. Ai miei genitori è piaciuto, se vi interessano le piastrelle colorate piacerà anche a voi 😀 (c’è da dire, però, che queste piastrelle colorate sono caratteristiche di molte facciate di vecchie case che si trovano nel centro storico di Lisbona). Segue, in mancanza di voglia di fare altro, due giri completi sul tram numero 28 (mitico!), per un totale di tre ore di sferragliamento… 😀

Che dire, Lisbona mi è proprio piaciuta, nonostante non abbia avuto modo di sentire il fado che mi interessava. E’ fantastico come in questa città riescano a convivere il vecchio e il nuovo, come una città possa progredire rimanendo comunque indissolubilmente legata al proprio passato, ed è proprio questo quello che mi ha affascinato 🙂 In ogni caso domani si parte, ma con la promessa di tornare a Lisbona un giorno o l’altro. Prossima tappa: Madrid!

Il tram numero 28 a Lisbona
Il tram numero 28 a Lisbona

Tappa numero 4: Siviglia

Martedì 18 agosto

Dopo aver fatto colazione nell’hotel, prendiamo la navetta gratuita per andare in centro. Visitiamo l’Alcazar, il palazzo reale. Biglietto d’ingresso onesto (7,50€ gli adulti e gratis per gli studenti) e abbastanza carino all’interno, con abbondanza di decorazioni arabeggianti, cortiletti e giardini (questi ultimi non particolarmente esaltanti, in Italia siamo abituati meglio in effetti). All’uscita, dopo un breve giretto in città, decidiamo di tornare alla base per il troppo caldo che ci impedisce di fare altro. Dopo un riposino ristoratore, alle 17 torniamo in città e facciamo un giro, per poi andare a cena nello stesso locale in cui eravamo andati il giorno precedente, che ci era piaciuto.

Mercoledì 19 agosto

In mattinata visitiamo la cattedrale di Siviglia. Devo ammettere che inizialmente ero un po’ scettico, per principio le chiese che per entrare ti fanno pagare il biglietto non mi piacciono, ma poi mi sono ricreduto. Vista da dentro è veramente spettacolare, solo in seguito ho scoperto che è la terza cattedrale al mondo per dimensioni, dopo S. Pietro e S. Paolo a Londra. Veramente grandiosa, tanto da ispirare in me ragionamenti sul potere e la ricchezza della Chiesa 😀 Segue visita alla relativa torre campanaria, la Giralda (inclusa nel biglietto d’ingresso), da cui si gode di un’ottima vista sulla città. Nel pomeriggio giretto per le vie del centro con incursione in qualche negozio, nonché brevissima incursione al museo delle belle arti (ingresso gratuito per i cittadini UE dotati di documento di riconoscimento) 🙂

E domani si parte per Lisbona. Ho aspettative molto alte nei confronti di questa città, speriamo non vengano deluse 🙂