Visiti le recenti notizie riguardanti l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, immagino che molti italiani che vivono e lavorano nella perfida Albione si siano quantomeno posti la domanda: ed ora che succede? La risposta è che non si sa, ma se avete vissuto in Inghilterra per un tempo sufficientemente lungo ottenere la cittadinanza o almeno una carta che provi il vostro stato di “residente permanente” possa aiutare in futuro. Spero che questo articolo possa chiarirvi, almeno in parte, le idee.
Cosa succede ora?
Niente. Nel referendum del 23 giugno 2016 il popolo britannico ha votato, seppur con una maggioranza molto risicata, di uscire dall’Unione Europea. Nonostante si tratti di un referendum consultivo, quindi senza alcun obbligo da parte del governo di mettere in atto alcunché, dal punto di vista politico sarebbe un suicidio per il governo ignorare il voto e fare finta di niente. Come è stato più volte detto dall’ex primo ministro David Cameron durante la campagna per il referendum, non ci sarebbe stata un’altra chance per cambiarne l’esito. Secondo me, quindi, meglio abbandonare ogni speranza che la decisione venga revocata: il Regno Unito uscirà dall’UE.
La procedura di uscita di uno Stato membro dall’Unione Europea è lunga e non è definita nei dettagli, anche perché non è mai stata utilizzata prima. Per avviare formalmente il processo, il governo inglese (o il parlamento, ancora non si sono decisi) deve invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona; una volta fatto questo inizierà un periodo della durata minima di due anni durante il quale il Regno Unito cercherà di raggiungere un accordo con l’Unione Europea sulle condizioni vere e proprie (economiche, politiche, ecc.) che saranno in essere una volta che il procedimento si sarà compiuto. Queste contrattazioni riguarderanno vari aspetti, tra cui anche la permanenza o meno dell’Inghilterra nel mercato unico europeo e soprattutto la libertà di movimento delle persone, principio europeo fondamentale. Ogni tipo di accordo, come da tradizione in salsa UE, dovrà essere accettato in modo unanime da tutti gli Stati membri. Questa contrattazione sarà proprio la parte più difficile, visto che l’Inghilterra cercherà di farsi i comodi suoi, come ha sempre fatto (ad esempio cercando di rimanere nel mercato unico senza però riconoscere la libertà di movimento delle persone), e dallo schieramento opposto gli Stati membri, alcuni in particolare come Francia, Spagna ed alcuni stati dell’est Europa, faranno di tutto per ostacolare qualsiasi tipo di concessione al Regno Unito, un po’ per “fargliela pagare”. Nel caso in cui, allo scadere dei due anni di tempo, non si sia ancora raggiungo un accordo, le scadenze possono essere prorogate sempre con l’accordo unanime degli stati membri.
In ogni caso, il Regno Unito è stato colto impreparato dal risultato di questo referendum ed ora sta cercando di prendere tempo per abbozzare un piano e non iniziare le contrattazioni senza la più pallida idea di cosa poter chiedere. Per questo motivo, si ritiene che il governo inglese non invocherà l’articolo 50 prima della fine del 2016 o dell’inizio dell’anno successivo. Stiamo quindi parlando di arrivare almeno alla fine del 2018 (o anche negli anni successivi, nel caso in cui l’Europa decida di estendere le tempistiche) prima che qualcosa possa cambiare; fino ad allora non cambia assolutamente nulla ed il Regno Unito rimane parte dell’Unione Europea.
La Permanent Residence Card
Si tratta di una carta che attesta lo status di “residente permanente”. A condizione che vengano soddisfatti i requisiti previsti (elencati sotto), i diritti connessi alla residenza permanente si acquisiscono automaticamente dopo 5 anni di residenza in Inghilterra; questo significa che il possesso o meno di questo pezzo di carta non cambia nulla all’atto pratico, perlomeno per i cittadini europei, il discorso è diverso per coloro che necessitano di un visto per entrare nel Regno Unito. In ogni caso, potrebbe essere una buona idea ottenere la tessera di residente permanente se se ne ha il diritto, considerato che uno degli scenari possibili per il post-Brexit è che coloro che sono residenti permanenti possano continuare a vivere in Inghilterra senza alcun problema. La Permanent Residence Card è in ogni caso un requisito per poter ottenere la cittadinanza inglese per naturalizzazione. Tutte le informazioni al riguardo si trovano qui.
I requisiti da soddisfare affinché la domanda venga accettata sono i seguenti (per i cittadini europei):
- Dovete aver risieduto nel Regno Unito continuativamente per i 5 anni precedenti alla presentazione della domanda;
- Dovete essere “qualified EU nationals”, ovvero che abbiate lavorato o studiato e siete stati in grado di finanziare autonomamente la vostra presenta nel Regno Unito senza gravare sul sistema assistenziale; se non avete lavorato dovrete provare di aver cercato lavoro (invano);
- Dovete essere stati coperti da assicurazione medica durante la vostra permanenza nel Regno Unito.
Insieme alla domanda vanno allegati i seguenti documenti (tutti in originale):
- Due fototessere formato passaporto con il vostro nome scritto sul retro;
- Passaporto o carta d’identità;
- Documenti che comprovino la vostra “residenza continua” nel Regno Unito per i 5 anni precedenti alla data di presentazione della domanda (ad esempio contratti d’affitto, lettere della banca, bollette, lettere da enti governativi). Non è specificato chiaramente in cosa consista la “residenza continua”, ma è bene assicurarsi di spedire documentazione a sufficienza per provare la vostra presenza del Regno Unito; nel dubbio, più documenti mandate, meglio è;
- Documenti che comprovino la vostra natura di “qualifed EU national”, ovvero contratti di lavoro, iscrizioni a corsi universitari ed una prova della vostra fonte di sostentamento economico (ad esempio, estratto conto bancario, busta paga o dichiarazione dei genitori nel caso siano stati loro a sostenervi mentre vivevate in Inghilterra); nel caso in cui siate stati disoccupati, è necessario provare le vostre intenzioni di trovare lavoro, ovvero spedire conferme di iscrizione ad agenzie di collocamento o lettere di rifiuto delle vostre domande di assunzione;
- Prova della copertura da un’assicurazione sanitaria (tipicamente il tesserino sanitario europeo).
La domanda si fa per posta e tutte le informazioni al riguardo sono contenute nel modulo stesso. Generalmente l’Home Office, nel caso in cui abbia bisogno di chiarimenti o di comunicare con voi, lo farà tramite lettera cartacea inviata al vostro indirizzo di residenza.
Il costo per la domanda è di 65£, che vi verranno addebitate sulla vostra carta di credito (come parte della domanda è necessario compilare un modulo di autorizzazione all’addebito); a questo vanno aggiunte le spese per il corriere (a seconda del metodo di spedizione che scegliete).
Se la vostra domanda verrà accettata, riceverete per posta la tessera che attesta la residenza permanente.
Ottenere la cittadinanza inglese per naturalizzazione
Una volta ottenuta la Permanent Residence Card si può considerare di fare domanda per la cittadinanza; bisogna però essere pienamente consapevoli di quello che si sta facendo viste le somme di denaro richieste. Tutte le informazioni al riguardo si trovano qui.
I requisiti per un cittadino italiano che si vuole naturalizzare sono, a spanne e semplificando, i seguenti:
- essere maggiorenni;
- essere capaci di intendere e di volere (e fin qui…);
- requisiti di residenza:
- non dovete essere stati assenti dal Regno Unito per più di 450 giorni nei cinque anni precedenti il giorno in cui la vostra domanda viene ricevuta, o 90 giorni nei 12 mesi precedenti;
- in pochi e specifici casi è possibile estendere questi limiti e le regole al riguardo sono pubblicate nella guida alla compilazione della domanda;
- per giorni di assenza si intendono solamente giorni interi, quindi se partite giovedì e tornate sabato conta come un solo giorno intero di assenza (venerdì);
- nella vostra domanda è necessario inserire date e dettagli di ogni assenza dal Regno Unito nei cinque anni antecedenti la presentazione della domanda;
- per i cittadini Europei è inoltre necessario aver acquisito lo status di residente permanente (acquisito automaticamente dopo 5 anni di residenza continuativa) e di averlo mantenuto per 12 mesi, portando quindi il requisito di residenza effettivo a 6 anni (5+1);
- intenzioni future: per dimostrare che non si tratta solo di una cittadinanza “di comodo”, dovrete dichiarare che le vostre intenzioni sono di continuare a vivere nel Regno Unito oppure continuare a lavorare (anche all’estero) per un’azienda inglese;
- requisiti di lingua: siete esclusi da questo requisito nel caso in cui abbiate un titolo accademico (come una laurea) di un Paese a maggioranza linguistica inglese (ad eccezione del Canada), oppure nel caso in cui la lingua curricolare fosse l’inglese; in tutti gli altri casi dovrete sostenere un test di lingua di livello B1 in un centro riconosciuto dall’Home Office;
- conoscenza della vita nel Regno Unito: da qui non si scappa, dovrete studiare e passare il Life in the UK test, un test prenotabile online su storia, politica e tradizioni del Regno Unito, al modico prezzo di 50£ (sempre che lo passiate al primo colpo);
- requisiti di carattere: in modo semplificato, non avere commesso crimini nel Regno Unito e non avere carichi pententi con la giustizia; i dettagli sono riportati nella guida alla compilazione della domanda.
ATTENZIONE! C’è un po’ di confusione riguardo il requisito di residenza 5+1. Cerchiamo di fare chiarezza (non sarà facile). Lo status di residente permanente si acquisisce automaticamente e senza dover fare alcuna richiesta dopo cinque anni di residenza continuativa; dopo un anno da tale acquisizione si può fare domanda per la cittadinanza. La Permanent Residence Card è solo una constatazione che avete acquisito tale status, ma la data di richiesta della PRC non ha in nessun modo a che fare con la data in cui acquisite lo status di residente permanente. Quindi, se fate domanda per la Permanent Residence Card a novembre 2016 e pianificate di presentare domanda per la cittadinanza non appena riceverete risposta, è necessario che i documenti che inviate dimostrino la vostra residenza nel Regno Unito da novembre 2010 a novembre 2015; in questo modo avrete dimostrato di aver acquisito la residenza permanente a novembre 2015 e potrete fare domanda per la cittadinanza a partire da novembre 2016. Tutto questo (ovvero la retrodatazione dell’acquisizione della residenza permanente) secondo i documenti ufficiali. Il problema è che la data che viene registrata nei sistemi del governo non è accessibile pubblicamente; in alcuni casi questa tecnica di retrodatazione non ha funzionato e ci sono svariate persone a cui la domanda per la cittadinanza è stata respinta perché non soddisfavano il requisito dei 12 mesi aggiuntivi. Quindi, se volete essere sicuri al 100% di soddisfare questo requisito, il mio consiglio in generale è: aspettate un anno da quando ricevete la Permanent Residence Card a quando fate domanda per la cittadinanza.
ATTENZIONE! Per rendere le cose più difficili e per far cassa senza dover necessariamente lavorare, all’Home Office si sono inventati la seguente regola: dovete essere stati fisicamente presenti nel Regno Unito cinque anni prima del giorno in cui l’Home Office riceverà la vostra domanda per la cittadinanza. Ovvero: se loro ricevono la vostra domanda il 20 novembre 2016, se il 21 novembre 2011 non eravate nel Regno Unito la domanda verrà automaticamente respinta (ma non rivedrete i vostri soldi).
La lista dei documenti da allegare va consultata sugli appositi pdf disponibile online, ma a grandi linee:
- prova della vostra identità (passaporto/carta d’identità/patente);
- certificato di superamento del Life in the UK test;
- Permanent Residence Card;
- prova della vostra competenza linguistica (certificato di superamento del test o certificato di laurea, come specificato nei requisiti);
- prova della vostra permanenza nel Regno Unito per i 5 anni antecedenti la data di ricezione della domanda.
In questo caso ci sono due modi per presentare la domanda: autonomamente compilandola ed inviandola per posta, insieme al modulo che autorizza l’addebito di una carta di credito. In alternativa è possibile utilizzare il Nationality Checking Service, un servizio offerto dai comuni (o a livello regionale) che prevede che un impiegato controlli la vostra domanda e che abbiate allegato tutti i documenti necessari, dietro pagamento di una piccola somma; potranno inoltre fare copie autenticate dei vostri documenti in modo che non ci sia necessità di spedire gli originali, e si faranno carico di spedire la vostra domanda all’Home Office. Questo servizio richiede che venga fissato un appuntamento e le modalità di prenotazione ed i costi variano di sede in sede. Dopo un paio di settimane dall’invio della domanda riceverete una lettera che vi invita a recarvi in un ufficio postale per rilasciare le vostre informazioni biometriche. Si tratta essenzialmente dell’acquisizione di fotografie e delle impronte digitali, al costo di 19,20£. E’ sufficiente recarsi in un ufficio postale abilitato e non è necessario prendere appuntamento.
Se la vostra domanda venisse accettata, riceverete una lettera che vi invita a prenotare un posto in una delle cerimonie che vengono organizzate sul territorio (generalmente nei centri più importanti). Durante questa cerimonia dovrete giurare fedeltà alla regina (si…) e vi verrà consegnato il certificato di naturalizzazione come cittadino inglese.
Nel momento in cui scrivo questo articolo il costo per l’acquisizione della cittadinanza inglese per naturalizzazione è 1236£, ed includono la cerimonia di proclamazione (che in passato andava pagata separatamente). E’ bene sapere che ogni anno i costi tendono ad aumentare, e non di poco, nel mese di marzo/aprile. E’ fondamentale essere sicuri di soddisfare tutti i requisiti prima di inviare la domanda, in quanto in caso di rifiuto non verranno rimborsati i costi, ad eccezione delle spese per la cerimonia (80£) e si può quindi perdere un migliaio di euro abbondante.
Una nota sulla doppia cittadinanza: quando si riceve la cittadinanza britannica si può rinunciare alla propria cittadinanza precedente, oppure si possono tenere entrambe le cittadinanze a condizione che entrambi i Paesi lo permettano. Nel caso di Italia e Regno Unito, la doppia cittadinanza è riconosciuta da entrambi.
Notare che ogni documento fornito a supporto di entrambe le domande (Permanent Residence Card e naturalizzazione) deve essere spedito in originale. Questo significa che dovrete spedire per posta, in originale, la vostra carta d’identità o il passaporto, il titolo di laurea, il codice fiscale e qualsiasi altro documento richiesto. Vengono accettate fotocopie ma solo per comprovati motivi, ed è altamente probabile che se mandate una fotocopia vi vengano richiesti chiarimenti. L’unica eccezione è se decidete di presentare la domanda per la cittadinanza utilizzando il Nationality Checking Service, loro sono gli unici autorizzati a fornire copie certificate dei vostri documenti.
Notare inoltre che se volete che i vostri documenti (originali) vengano restituiti tramite una spedizione tracciabile o prioritaria, dovete includere insieme alla domanda una busta prepagata che possa contenere tali documenti, altrimenti essi verranno restituiti tramite posta ordinaria.
Notare, infine, che l’acquisizione della cittadinanza non significa ottenere un passaporto: una volta diventati cittadini inglesi bisognerà fare un domanda separata per ottenere il passaporto.
Attenzione: questo articolo ha la sola funzione di fornire informazioni indicative, talvolta riadattate alla fattispecie di un italiano che acquisisce la cittadinanza inglese dopo aver risieduto nel Regno Unito. Ogni dettaglio deve essere controllato su fonti ufficiali come http://www.gov.uk/.
Marzo 1st, 2017 alle 01:57
Ho fatto richiesta per il passaporto inglese (con tanto di certificato di naturalizzazione), la mia domanda e’ stata respinta perche’ il mio cognome da nubile compare sul mio passaporto italiano. Il certificato di naturalizzazione viene redatto con il cognome da sposata e di seguito viene riportato il cognome da nubile. L’ufficio passaporti mi rihchiede ora una lettera dal consolato che attesti che il nome da nubile in italia non si puo cambiare. Conoscendo il consolato italiano a Londra dubito fortemente di riuscire ad ottenere tale lettera. Qualcuno ha riscontrato un simile problema?
Marzo 1st, 2017 alle 10:32
Ciao Paola, io purtroppo non ti posso aiutare su questo, ma se qualcuno legge e conosce la risposta magari ti può dare qualche dritta..!