Come diventare pilota di linea

Al momento esistono principalmente due tipi di training per diventare pilota di linea:

  • ATPL frozen (integrated o modular);
  • MPL.

L’ATPL (Airline Transport Pilot Licence) è il metodo tradizionale per diventare pilota. La formazione consiste nell’ottenere il brevetto di pilota commerciale (CPL) con diverse abilitazioni (IR e MCC, rispettivamente Instrument Rating e Multi-Crew Co-operation), per poi ottenere l’ATPL frozen. “Frozen” significa che ancora non si sono raggiunte le ore di volo necessarie ad ottenere la licenza piena, che si ottiene quando si raggiungono le 1500 ore di volo. Mentre l’ATPL integrated viene fatto presso una scuola di volo ed in tempi molto rapidi, il modular è più flessibile, potenzialmente meno costoso e più lungo, in quanto permette al pilota una maggiore autonomia nel gestire il proprio training, accumulando ore di volo quando e dove più gli aggrada. Una volta ottenuto il brevetto ATPL, il pilota può fare domanda di assunzione alle compagnie aeree, e generalmente dovrà pagarsi il Type Rating per l’aereo che andrà a pilotare (del costo, a grandi linee, variabile tra i 20.000 ed i 30.000 euro).

L’MPL (Multi-Crew Pilot Licence) è un brevetto che è stato introdotto abbastanza recentemente, nel 2006, e che è mirato a formare piloti in modo veloce e mirato all’ambiente di lavoro di un aereo di linea. Le compagnie aeree che accettano piloti tramite l’MPL sono poche al momento, tra cui easyJet e Flybe. Tutto il training, eccetto la parte iniziale, è fortemente focalizzato sugli aspetti multi-crew della professione e include lo studio delle SOP (Standard Operating Procedures) della compagnia aerea nella quale si vuole entrare, nonché il Type Rating. Per questo motivo l’MPL è sempre mirato all’assunzione in una compagnia aerea specifica, e non si possono fare domande ad altre compagnie finché l’MPL non viene convertito in ATPL dopo aver raggiunto 1500 ore di volo. Continua a leggere »

Riconoscimento di una laurea estera in Italia

Mentre alcuni Paesi hanno convenzioni che stabiliscono il riconoscimento automatico del titolo di studio conseguito all’estero, rendendo la procedura di riconoscimento una mera formalità burocratica (come ad esempio l’Austria), altri Paesi tra cui l’Inghilterra non godono di tali convenzioni e la procedura di riconoscimento è più lunga e complessa (e costosa). Bisogna innanzitutto distinguere lo scopo, poiché esistono procedure differenti:

  • riconoscimento del titolo di studio (fine a sé stesso, per l’abilitazione alla professione o per la prosecuzione degli studi);
  • iscrizione ad una laurea specialistica;
  • riconoscimento della professione nel caso di professionista iscritto ad un albo regolamentato all’estero (ingegnere, avvocato, ecc.);
  • partecipazione a concorsi pubblici.

Riconoscimento del titolo di studio

Se si desidera ottenere un titolo di studio fine a sé stesso, per accedere all’esame di abilitazione professionale (avvocati, ingegneri, ecc.) o per la prosecuzione degli studi ove sia richiesto un titolo accademico, bisogna fare domanda ad un’università italiana affinché venga riconosciuta la laurea conseguita e rilascino il titolo italiano equivalente. Ovviamente bisogna scegliere un’università che abbia un corso analogo a quello seguito, e l’esito della domanda è interamente a discrezione dell’università, a seconda di quanto siano sovrapponibili il corso seguito e quello offerto dall’università italiana; in questo senso, università italiane diverse potrebbero rispondere in maniera molto diversa ad una domanda di riconoscimento. Il riconoscimento potrebbe essere completo, oppure si può profilare la necessità di sostenere degli esami aggiuntivi o discutere nuovamente la tesi. Continua a leggere »

Licenza MPL: pro e contro

L’MPL (Multi-Crew Pilot Licence) è una licenza per piloti di linea che è stata introdotta di recente, nel 2006. Il corso MPL è mirato a formare piloti che possano inserirsi direttamente in una compagnia aerea. Eccetto la parte teorica ATPL dei primi 6 mesi, che è uguale a quella del corso ATPL tradizionale, il programma MPL si focalizza sull’ambiente multi-crew tipico degli aerei di linea, facendo largo uso di simulatori e delle SOP (Standard Operating Procedures) della compagnia aerea per la quale si andrà poi a lavorare; generalmente parlando l’MPL è infatti un corso mirato all’assunzione in una compagnia aerea specifica, e non garantisce la reimpiegabilità in altre compagnie prima che venga convertito in ATPL.

Da qui deriva il grande rischio dei programmi MPL. In generale ci sono tre anni di lavoro assicurati, tramite la scuola di volo, dopo aver ottenuto il brevetto. Nel caso del programma MPL easyJet, dopo 2 anni e 1250 ore di volo si può ottenere un contratto direttamente con la compagnia aerea. Invece, dopo 1500 ore di volo (che in teoria sono facilmente raggiungibili in un paio d’anni), il brevetto MPL può essere convertito in ATPL, permettendo al pilota di fare domanda a qualsiasi altra compagnia aerea. Ma se per qualsiasi motivo questo monte ore non viene raggiunto, ci si trova con una licenza MPL che è poco spendibile presso altre compagnie aeree. D’altro canto, nonostante non ci sia alcun obbligo contrattuale, se la compagnia aerea avvia un programma MPL significa che prevede di aver bisogno di nuovi piloti e quindi le possibilità di non essere assunti sono molto ridotte, a meno di eventi eccezionali o stravolgimenti del mercato. A quanto pare, nel programma MPL easyJet di due anni fa, il 99% dei cadetti sono stati assunti, e sembra che i piloti rimanenti non siano stati assunti a causa di eventi disciplinari. Continua a leggere »

Portale gov.uk, la pubblica amministrazione online

Per tutti i lettori residenti – o aspiranti residenti – nel Regno Unito, è assolutamente necessario che siate a conoscenza dell’esistenza del portale gov.uk (precedentemente direct.gov.uk), il Portale della pubblica amministrazione in Inghilterra. Questo portale nasce con lo scopo di sostituire vari siti internet creando così un unico sito dove siano reperibili tutte le informazioni.

All’interno in questo sito è possibile trovare una quantità enorme di informazioni relative al governo ed alle procedure burocratiche ed amministrative del Regno Unito, tra cui:

  • guida e trasporti (bollo auto, revisioni, patenti);
  • informazioni per aziende e lavoratori in proprio;
  • passaporti e residenti all’estero, consigli per i viaggi all’estero;
  • lavoro e pensione (salario minimo, trovare lavoro, diritti sul posto di lavoro, contratti, ferie e permessi);
  • legge e giustizia (come riportare un crimine, tribunali e sentenze, prigioni);
  • nascita, morte e matrimoni;
  • benefits:
    • child benefit;
    • death benefit;
    • family benefit;
    • disability benefit;
    • heating and housing benefit;
    • Jobseeker’s Allowance, per chi è in cerca di lavoro;
    • low income benefit, per chi guadagna poco;
  • educazione (include prestiti e borse di studio a studenti universitari);
  • tasse;
  • cittadinanza.

Università in Inghilterra: annullare l’iscrizione dopo aver accettato l’offerta

Dopo aver fatto domanda di iscrizione alle università inglesi tramite UCAS (su come fare ho già parlato qui), si riceveranno le offerte, generalmente condizionali, o i rifiuti dalle varie università. A partire dal momento in cui sono state ricevute tutte le risposte, si avrà a disposizione un periodo di tempo limitato per fare la propria scelta e decidere quale offerta accettare e, se si tratta di un’offerta condizionale, quale altra offerta tenere come riserva.

Bisogna tuttavia considerare che, al contrario di quanto succede in Italia o generalmente nel resto d’Europa, in Inghilterra le domande vengono fatte molto presto, al punto che ci si può trovare facilmente a dover accettare o rifiutare un’offerta in Inghilterra, mentre bisogna ancora fare domanda alle università in altri Paesi. In questo caso potrebbe essere necessario dover accettare l’offerta temporaneamente con la possibilità di disdirla in seguito nel caso in cui si riuscisse ad entrare in altre università.

Stando a quanto affermato da UCAS, nonostante accettare un’offerta di un’università sia formalmente vincolante, non si sottoscrive a nessun obbligo finché non si fa l’enrolment nel sistema dell’università – e se mi ricordo bene questo succede intorno ad agosto/settembre. Quindi, se si ha una buona ragione per farlo (ed essere entrati in un’altra università è un’ottima ragione) è possibile declinare un’offerta nonostante la si avesse accettata in precedenza. In questo caso, la procedura consigliata è di informare sia l’università (per e-mail) che UCAS (telefonicamente) di aver cambiato idea, in modo che il posto liberatosi possa essere offerto ad altre persone.

I Graduate Schemes in Inghilterra: cosa sono e come prepararsi

Sono la cosa più temuta dagli studenti internazionali in Inghilterra, dopo gli esami e le lezioni alle 9 di mattina: i Graduate Schemes.

In realtà più che una minaccia di morte i Graduate Schemes sono (almeno sulla carta) una possibilità. Qui molto più che in Italia, le aziende hanno capito che essere presenti nelle università, costruirsi una presenza ed una reputazione tra gli studenti, attirare branchi di neolaureati che non sanno dove sbattere la testa è un investimento più che una perdita di tempo, perché anche chi non riuscirà ad entrare e troverà lavoro in altro modo, comunque crescerà ricordandosi bene di quella compagnia e di quello che fa. Ed infatti durante l’anno nelle università inglesi vengono organizzate svariate Careers Fairs, dove le aziende portano dipendenti, poster e volantini per convincere gli studenti a fare domanda di assunzione. Queste Careers Fairs non sono un favore che l’università fa ai poveri studenti, ma una risorsa che fa parte dell’offerta formativa universitaria per la quale ogni studente ha pagato.

Careers Fair

 

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