Vivere in Inghilterra: pro e contro

Con i tempi che corrono tanti italiani pensano di emigrare all’estero, un po’ per evitare la pressione fiscale italiana, un po’ perché vogliono vivere in un paese dove il lavoro (e la società in generale) sia basato sulla meritocrazia e non sulle amicizie. Insomma, di motivi ce ne sono. Altri invece preferiscono rimanere in Italia, o addirittura ci ritornano, perché in fondo in fondo anche lì abbiamo le nostre belle abitudini e (spesso) non si sta poi così tanto male.

Perché vivere in Inghilterra:

  • Meritocrazia: non solo nel mondo del lavoro, ma nella mentalità della gente in generale.
  • Apertura alle altre culture: in Inghilterra non esiste il razzismo e la discriminazione degli immigrati; gli immigrati ci sono, studiano, lavorano onestamente, pagano le tasse ed il biglietto sul treno e vengono trattati esattamente con tutti gli altri
  • Il lavoro si trova, con contratto a tempo indeterminato dopo un periodo di prova (almeno stando a testimonianze di amici); niente tirocini gratuiti, niente licenziamento perché il datore di lavoro preferisce assumere l’indiano sottopagato.
  • Le poste funzionano ed il corriere non si sogna di segnare “destinatario assente” senza neanche passare a suonare il campanello.
  • Burocrazia: quasi tutto si fa via internet e via posta (esempio: per l’esenzione dalla council tax – equivalente dell’IMU – in quando studenti è bastato mandare un’e-mail al comune con allegata una lettera dell’università).
  • I semafori diventano arancioni prima di diventare verdi (ok lo ammetto, questo non è un motivo valido).
  • Tassazione del reddito effettuata dallo stato: in base a quanto guadagni loro calcolano e ti dicono quanto devi pagare, niente auto-dichiarazioni (e se si sbagliano… rimborsano).
  • SIM e telefonia fissa: tutto molto più facile e veloce (esempio: per comprare una SIM basta andare in un negozio con 5£, non serve carta d’identità o codice fiscale, costo dell’operazione: 0£).
  • Le banche. Io ho tre (TRE) conti correnti con un bancomat (che qua si chiama carta di debito) da più di tre anni, e non ho mai (MAI) pagato un centesimo ad una banca. ZERO. Ho solo preso gli interessi sui soldi che avevo in banca. Sì, avete capito bene: ZERO.
  • I treni sono puntuali e (spesso) puliti, e se succede qualcosa a qualsiasi mezzo non ti fanno aspettare cinque ora prima di risolvere la situazione… purtroppo i trasporti costano un sacco.
  • I supermercati principali sono aperti anche fino a mezzanotte, alcuni addirittura 24h/24. Continua a leggere »

Problemi di connessione a Skype, di chi è la colpa?

Vi succede mai che non riusciate a connettervi a Skype e non sapete non il perché? E nello specifico, non sapete se è un problema del vostro computer o della vostra connessione ad internet, oppure se è un disservizio di Skype?

Dal sito heartbeat.skype.com è possibile controllare lo stato dei servizi Skype, tra cui:

  • SkypeOut
  • Numero online
  • Segreteria telefonica (Voicemail)
  • Servizio SMS
  • Login e registrazione
  • Account e pagamenti
  • Skype Connect

Ogni disservizio verrà segnalato in tempo reale su questa pagina, permettendovi di capire perché non riuscite a connettervi.

 

Come si fa: liberare memoria su un cellulare Android

Un problema che ho avuto recentemente con il mio “vecchio” HTC Desire è il problema della memoria piena. Sui moderni smartphone esistono quattro tipi di memoria:

  • la ROM, memoria di sola lettura, dove è salvato il sistema operativo e le applicazioni di sistema;
  • la RAM, memoria volatile che viene azzerata quando il telefono si spegne e che viene usata dalle applicazioni aperte;
  • la scheda di memoria, usata per salvare dati ed applicazioni dell’utente;
  • la memoria interna, usata allo stesso modo della scheda di memoria.

E’ proprio la memoria interna del telefono la causa dei problemi, ed inesorabilmente, quando si raggiungono i 20MB disponibili in alto a sinistra appare l’icona che segnala che la memoria del telefono è quasi piena, bloccando sincronizzazioni ed aggiornamenti (inclusi contatti e posta elettronica) fino a che non viene liberata ulteriore memoria. Continua a leggere »

Silverlight non funziona su Firefox e Chrome

Recentemente mi è capitato di voler guardare dei video online. Il player era basato su Microsoft Silverlight (bleah!), il plugin si caricava e tutto sembrava funzionare, ma al momento di premere il tasto play non partiva nulla. Questo accadeva sia su Firefox (browser che uso abitualmente) che su Chrome, mentre su Safari tutto funzionava alla perfezione.

Non so se sia una soluzione generale o se invece si è trattato solo di una coincidenza, ma ho risolto il problema nel seguente modo (su Mac OS X 10.7.5):

  • Dal menu applicazioni, aprire il pannello impostazioni di Silverlight;
  • Aprire la scheda Application Storage (memoria applicazioni? Cache applicazioni? Non so quale possa essere la traduzione italiana…);
  • Cancellare la voce relativa al sito che sta cercando di usare il plug-in di Silverlight.

Probabilmente c’era qualche impostazione sbagliata rimasta in memoria e il browser, basandosi su quella, non riusciva più a caricare il contenuto correttamente. Ovviamente un’altra cosa di cui dovete accertarvi nel momento in cui Silverlight non funziona, è di essere in possesso dell’ultima versione del plug-in. Eventuali nuove versioni si possono scaricare dal sito ufficiale linkato in cima all’articolo!

Fatemi sapere se anche voi avete avuto questo problema e come siete riusciti a risolverlo! Happy browsing!

Come si fa: rimuovere l’icona Skype_old

Pur non essendo un grande utilizzatore di Skype, un paio di volte all’anno lo apro pure io (niente battute), ed inevitabilmente c’è un qualche aggiornamento da installare in agguato. Il computer di riferimento è un iMac con OS X 10.7 (Lion) regolarmente aggiornato.

Più di una volta è successo che in seguito all’aggiornamento, nella cartella applicazioni comparisse un’icona “Skype_old” accanto a quella normale della versione aggiornata di Skype. Dopo aver cercato (invano) possibili metodi per rimuoverla che fossero più civili del semplice trascinamento nel cestino, ho trovato un modo molto più semplice: cliccateci sopra, chiudete l’applicazione che parte (che comunque non fa niente, non apre nemmeno una finestra), e l’icona sparirà da sola. Job done!

(se ne parla anche nella community di Skype)

Università in Inghilterra: come scrivere il personal statement

aggiornato al 3/01/2013

Come spiegato su ucas.com, il personal statement è un testo motivazionale che fa parte di ciò che bisogna inviare come parte della domanda di iscrizione ad un corso di laurea undergraduate (prima laurea, triennale o specialistica a ciclo unico) inglese.

E’ fondamentale che il vostro personal statement sia scritto in maniera estremamente attenta, scegliendo con cura le parole, il tono e la punteggiatura. Deve essere un testo scorrevole, in cui ogni parola ed ogni frase sono il naturale proseguo della parola e della frase precedente. E’ un testo che per il lettore deve essere in discesa, che si faccia leggere senza fatica e senza incoerenze. E deve essere un testo che, seppur a chiaro scopo pubblicitario, deve essere il meno pubblicitario possibile: non è un curriculum dove sbandierare il vostro voto della maturità, ma l’occasione di spiegare quanto ci tenete a studiare la materia prescelta in Inghilterra, quanto impegno, dedizione ed entusiasmo siete disposti a metterci e quali qualità avete da offrire all’università che accetterà la vostra domanda. Continua a leggere »

Buon 2013!

Si conclude il 2012, anno negativo per molti aspetti ma non per questo blog. Le statistiche, gentilmente offerte da Jetpack:

  • Visite nel 2012: 19470 (+2830 rispetto al 2011)
  • Mese con più visite del 2012: settembre 2012 (68 visite giornaliere)
  • Record assoluto: 29 giugno 2010 (143 visite)
  • Totali: 60415 visite, 237 commenti

Evviva il capodanno, evviva il 2013!

capodanno