Scritto da Luca il 22 Novembre 2012
Questa volta vi parlo del mio GDP (Group Design Project) di quest’anno, parte del corso di ingegneria aeronautica dell’università di Southampton. Il nostro compito è quello di progettare un cubesat, ovvero un piccolo satellite (solitamente di dimensioni 10 x 10 x 10 cm e di peso non superiore a 1,33 kg). Generalmente i cubesat una volta in orbita hanno vita abbastanza breve, poiché sprovvisti di un sistema di propulsione che gli permetta di compensare l’attrito dell’aria che inevitabilmente li fa ricadere sulla terra dopo breve tempo. Sono tuttavia un ottimo modo, soprattutto perché molto economico, di misurare dati se non è necessaria una vita operativa prolungata… e sono anche il modo migliore per permettere agli studenti di fare un’esperienza pratica in un campo che altrimenti sarebbe economicamente proibitivo.
Il nostro progetto prende il nome di Project BLAST, acronimo di
Balloon Launched Android Satellite Test. Uno degli obiettivi primari è proprio quello di dimostrare come sia possibile costruire un cubesat con un budget relativamente limitato (meno di 1000£), e per rendere ancora più evidente la ‘realizzabilità’ del progetto abbiamo deciso di usare uno smartphone Android come bus principale del satellite. Gli smartphone sono infatti acquistabili da tutti e non fanno parte di un mercato di nicchia o altamente specializzato. In aggiunta, Android è open source e quindi completamente personalizzabile da tutti coloro che abbiano voglia di imparare come si fa. Lo smartphone avrà il compito di raccogliere le informazioni da vari sensori ad esso collegati, inclusa la fotocamera, e salvare i dati su una memory card che potrà essere analizzata dopo il rientro, oppure trasmetterli a terra (decisioni specifiche in merito devono ancora essere prese).
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Scritto da Luca il 19 Novembre 2012
Come è ben risaputo (soprattutto da utenti Windows) inevitabilmente le prestazioni di un computer peggiorano nel tempo. Nell’arco di mesi (o anni, a seconda dell’utilizzo) si passa dall’avere un computer veloce, appena acquistato o formattato, ad averne uno che ci impiega un eternità ad avviare le applicazioni o il sistema operativo. Ci sono una serie di fattori che contribuiscono a questo rallentamento del sistema, tra le quali:
- hard disk troppo pieno o frammentato;
- memoria RAM che diventa insufficiente per l’uso che se ne fa (giochi e applicazioni nuove ne richiedono sempre di più);
- registro di sistema intasato e file temporanei salvati dai programmi o dal sistema operativo;
- programmi non necessari che si avviano con Windows;
- presenza di software malevolo.
Per rimediare ci sono una serie di soluzioni che possono aiutare a migliorare la situazione. Prima di tutto una bella ripulita al disco fisso non può fare male. Date un’occhiata ai documenti che avete e scegliete quelli da buttare (ce ne saranno a tonnellate!). Consapevolezza e buonsenso sono probabilmente i modi migliori per tenere un computer in forma.
Per quanto riguarda la deframmentazione ci sono molti tool gratuiti disponibili in Internet, ma l’utility di deframmentazione di Windows in generale è più che sufficiente. Una volta avviato dai meandri del menu start (generalmente in programmi > accessori > utilità di sistema), si sceglie un’unità disco, la si analizza e se necessario si avvia la deframmentazione. Attenzione perché per una buona deframmentazione dovete avere almeno un buon 10-15% di spazio libero sull’hard disk. Continua a leggere »
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