Premessa doverosa: questo articolo è stato scritto per Blog Action Day, anche se con un po’ di ritardo, come ormai da tradizione per questo blog. Il tema dell’edizione 2012 è “The Power of We – a celebration of people working together to make a positive difference in the world”. Come vedete è una tematica molto generica, che lascia spazio a varie interpretazioni, dalle realtà più locali – per non dire quasi personali – a quelle più nobili e di carattere umanitario. Io ho scelto una via di mezzo, un argomento che riguarda la collettività ma che al tempo stesso mi sta personalmente a cuore: ho scelto di scrivere dell’Italia e degli italiani.
Ed è proprio in questo periodo in cui bisogna parlarne, perché con tutto il marcio che sta venendo fuori (e basta leggere un giornale qualsiasi di un giorno qualsiasi per rendersene conto) si va a delineare sempre meglio una distinzione che separa gli italiani da chi invece italiano non lo è. Tutti gli scandali venuti a galla recentemente, e che non accennano a smettere, devono essere occasione per fare una pulizia che era da un bel po’ che andava fatta… diciamo dal 1994.
Berlusconi, Formigoni, Fiorito, Santanchè, Minetti, Bossi – solo per citare i più recenti: siete la vergogna di questo Paese, insieme agli evasori fiscali. Se poi siete sia politici che evasori siete doppiamente stronzi. Voi non siete italiani. Gli italiani sono gli altri, quelli che sopportano, quelli che ogni mattina si alzano e vanno al lavoro (se ne hanno uno), anche se guadagnano la metà di quello che guadagnerebbero altrove, quelli che anche se ogni giorno devono confrontarsi con le assurdità di una burocrazia che troppo spesso non funziona, con i treni pieni e in ritardo, con una classe politica che troppo spesso si fa gli affari propri, ancora trovano la forza di affrontare le giornate sorridendo. Gli italiani sono coloro che non si lasciano fermare dai campanilismi, sono quelli che viaggiano per poi scoprire che i campanilismi sono proprio il bello dell’Italia, sono coloro che vanno contro vecchi pregiudizi ereditati da una mentalità che ormai non ha più ragione di esistere. Gli italiani sono persone piene di buonsenso, capaci più degli altri di leggere tra le righe, che ci mettono del proprio per sopprimere alle mancanze di un sistema che manca sempre di più. Gli italiani non sono coloro che “è meglio andarsene”, ma sono quelli che rimangono, o che anche se se ne scappano poi tornano per rimettere le cose a posto. Gli italiani sono coloro che amano l’Italia e che sono orgogliosi di esserne parte, che sanno apprezzare e ne rispettano la bellezza, la storia e il patrimonio culturale. Sono quelli che trasformano l’eterogeneità del nostro Paese (e parlo di persone, paesaggi, dialetti, tradizioni e stili di vita) in una ricchezza piuttosto che in motivo di incomprensioni. Sono coloro che, seppur consapevoli del fatto che il loro Paese stia attraversando un periodo nero, sopportano le difficoltà guardando al futuro con fiducia e speranza aiutandosi a vicenda.
“È davvero incredibile come a cinquecento metri dalla bruttezza c’è la bellezza assoluta. – L’Italia è così Gustav, ti devi concentrare sulle cose belle altrimenti non se ne esce.”
Italy: Love it or leave it
Novembre 2nd, 2012 alle 13:13
Bravo Luca! Articolo degno di essere pubblicato in una testata di giornale. Verrebbe letto con molto più piacere rispetto agli ormai monotoni articoli sul malcostume dei nostri politici.
E’ un piacere leggerti! La tua capacità di trasmettere con le parole mi sorprende sempre di più. Mi prometto sempre di venirti a trovare più spesso qui nel tuo blog, ma rimando sempre. Questa è stata la volta buona, e il post merita un commento e tutto il mio apprezzamento!
E comunque: “Rimaniamo…italiani!”
Novembre 2nd, 2012 alle 16:43
Lara, che piacere mi ha fatto leggere questo commento 🙂 Allora qualcuno ci viene ogni tanto su questo blog!
Comunque si, diciamo che a scrivere questo genere di testi ci metto parecchio perche’ bisogna scegliere le parole con attenzione per far passare il messaggio dandogli le giuste sfumature di significato… anche se a dire il vero si poteva fare di meglio (ma il Blog Action Day era il 15 ottobre e mi sono salvato in corner pubblicandolo nelle prime ore del 16!)
Ma che studio ingegneria a fare?? 😀
Novembre 2nd, 2012 alle 21:42
Dovresti pubblicizzarlo un tantino di più perchè ne vale la pena 🙂 Le sfumature in questo post c’erano e anche al punto giusto (secondo il mio umile parere).
Quello che più mi preoccupa è la frase “nelle prime ore del 16” 😀 anche se, si sa, l’ispirazione viene sempre nelle ore più strane.
P.S.: beh, il corso d’ingegneria (visto che sei “giusto” all’ultimo anno) ti consiglierei di finirlo, poi, magari, ti dedichi ad altro 🙂 Chexov, per esempio, si era laureato in medicina, ma poi abbandonò per intraprendere la carriera di scrittore e non mi sembra gli sia andata male 🙂
Novembre 2nd, 2012 alle 22:48
In effetti bisognerebbe promuoverlo un po’ questo blog… avendo tempo! Le prime ore del mattino sono abbastanza frequenti ultimamente, e presumo lo saranno sempre di più fino a giugno 😀