Qualcuno mi spiega cosa ci trovate di tanto bello ed interessante nel cinema in 3D? Pagare il biglietto 2/3 euro in più? Indossare degli occhialetti da pochi euro per due ore? “Ci vado anche io perché ci vanno tutti e quindi è figo?”
Che poi diciamocelo, quello che chiamano 3D in realtà non è vera tridimensionalità, ma semplicemente prendere qualche elemento e metterlo in primo piano rispetto agli altri, muovendolo nello spazio (necessariamente limitato) in maniera più o meno dinamica e più o meno riuscita. Ma tutti gli elementi, davanti o dietro che siano, rimangono bidimensionali di per sé. E la prova di questo finto 3D sono i film che vengono girati nel modo “classico”, e poi riadattati in postproduzione per distribuirli come tridimensionali. Ora ditemi, come può essere tridimensionalità questa? Cosa aggiunge ad un film, in che modo lo arricchisce? La tridimensionalità c’è già in qualsiasi altro film tradizionale: è nella nostra mente, grazie alla prospettiva, da sempre usata dal cinema e dalla fotografia. Ma no, signori, di colpo l’umanità è diventata più esigente. Senza 3D non si sopravvive, non ci si diverte, e visto che ci siamo cominciamo a produrre anche le televisioni tridimensionali!
Lo ammetto, anche il cinema in 2D è finzione in fondo. Sono 24 fotogrammi al secondo e niente di più reale. Ma non me ne frega niente, non chiamatelo cinema, trovateci un altro nome. Non rovinate una cosa così tradizionale, romantica e bella come il cinema. Mi rifiuto di andare a vedere film in 3D, mi rifiuto di contribuire economicamente a questa enorme cagata. Mi rifiuto di pagare il 25% in più per una cosa che non sceglierei neanche se costasse come il 2D. Non vi dico la felicità quando è stato annunciato che Harry Potter 7:1 sarebbe stato rilasciato “solo in due dimensioni” perché altrimenti non sarebbero riusciti a stare nei tempi!
E se il futuro del cinema è così, amen… ma a me così non piace. Così come non mi piacciono le multisale aperte da gente ricca sfondata da far schifo, alle quali importa solo quanti soldi entrano in cassa a fine mese. E ora che ci penso non mi piace neanche il fatto che la pellicola sia destinata ad essere soppiantata dal digitale, ma questa è un’altra storia. Sì, sono un tradizionalista… un tradizionalista che per quanto poco possa fare difenderà fino alla fine il cinema, quello di una volta, quello vero.
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