Ebbene sì, anche io mi sono deciso a cambiare cellulare! Il mio “vecchio” Nokia E65, dopo anni di onorevole servizio, se ne va in pensione e lascia il posto all’HTC Desire. Questi anni di convivenza con l’E65 sono stati privi di particolari inconvenienti, tranne quando è diventato inutilizzabile a causa del cavo di connessione al computer difettoso durante l’aggiornamento del firmware. Volendo segnalare altri problemi dati in questi anni dall’E65, seppur di minor importanza, ci sono l’usura della ghiera di navigazione, che è veramente di bassa qualità, e il fatto che il sensore di luminosità, dopo un po’, smette misteriosamente di funzionare. Notate che questi problemi si sono verificati entrambi sia con il primo E65 che ho avuto, che con quello sostitutivo che ho ottenuto avvalendomi della garanzia.
Ma veniamo all’argomento vero e proprio di questo articolo, l’HTC Desire. Prima che iniziate a leggere la recensione, una premessa è doverosa: questa non vuole essere un’analisi esaustiva delle caratteristiche del telefono, ma semplicemente una valutazione di quelle che sono le caratteristiche dell’apparecchio rispetto a quelle che sono le mie esigenze ed aspettative.
Acquistato qualche settimana fa su Amazon UK a 399£ sim-free (ovvero non bloccato con un determinato operatore telefonico), la spedizione è stata veramente veloce considerato che avevo il telefono tra le mani il giorno dopo aver effettuato il pagamento online. Un consiglio per quanto riguarda l’acquisto: se siete il tipo di persona che ci tiene a trattare i propri gadget elettronici con delicatezza e rispetto, soprattutto se di recente acquisto, comprate subito anche una custodia adatta per portare in giro il vostro nuovo cellulare. Il solo pensiero di vedere sul touchscreen del Desire gli stessi segni che ci sono sul mio vecchio iPod nano mi fa accapponare la pelle 😀 La confezione comprende il telefono, batteria, trasformatore per ricaricare la batteria e connettore USB che si usa sia per ricaricare la batteria collegandolo al trasformatore che per collegarlo al computer. C’è anche una piccola guida introduttiva che potreste voler leggere ma che dice cose abbastanza ovvie, ad esempio che bisogna inserire la SIM e la batteria e collegare il telefono all’alimentazione prima di premere il pulsante di accensione. Una cosa da segnalare a questo riguardo: probabilmente è solo una questione di abitudine, ma per aprire il vano posteriore della batteria le prime volte avevo l’impressione di dover applicare una quantità di forza tale da rompere i ganci; speriamo che gli ingegneri abbiano fatto i loro conti e che non dia problemi con il tempo (considerato che il telefono verrà aperto come minimo ogni volta che faccio un trasferimento Italia-Inghilterra per cambiare la SIM). Se volete essere subito operativi quando ricevete il vostro Desire, assicuratevi che sia inclusa anche una schedina di memoria microSD o acquistatene una. In realtà non è strettamente necessaria, ma con la ridicola memoria integrata del telefono non andate lontano!
Alla prima accensione si accede ad una procedura guidata che permette di salvare alcune impostazioni di base tra cui data e ora, account vari (Google e Facebook) e altro. In questo modo, una volta avviato il telefono, si è operativi al 100%. Il sistema operativo installato è Android personalizzato tramite l’aggiunta dell’interfaccia HTC Sense, a mio parere molto piacevole da usare. Anche l’intuitività del sistema operativo è notevole: nonostante non avessi mai usato né visto Android prima, dopo una prima sessione di “familiarizzazione” con il sistema operativo ero in grado di utilizzarne la maggior parte delle funzionalità. Notate che Google ha da poco annunciato il rilascio di Android 2.2 Froyo e, se non sbaglio, ha iniziato a distribuire l’aggiornamento per il Nexus One; questo articolo si riferisce alla versione 2.1 del sistema operativo, ma HTC ha già annunciato che verrà rilasciato l’aggiornamento anche per il Desire, così come per alcuni altri telefoni recenti.
L’interfaccia utente è basata sulle sette schede della home, che possono essere riempite di widget e collegamenti ai vostri programmi preferiti. Lo spazio a disposizione è più che sufficiente, e io stesso non lo sto sfruttando tutto; la navigazione tra le varie schede è intuitiva grazie al touchscreen. Il sensore ottico posizionato centralmente nella parte bassa del telefono è inteso come strumento di navigazione complementare al touchscreen, ma alla fine non viene quasi mai utilizzato, tranne quando si scrive un testo (un SMS ad esempio), situazione in cui il touchscreen a volte non è abbastanza preciso per controllare il cursore.
Per iniziare, i widget preinstallati nel sistema sono più che sufficienti, ma visitando l’Android Market mediante l’apposita applicazione preinstallata è possibile scaricare una miriade di applicazioni e widget aggiuntivi. Probabilmente la quantità di materiale scaricabile non raggiungerà mai i livelli dell’App Store (per iPhone et similia), ma per ora non mi è mancato nulla. Indispensabili sono il classico orologione digitale con meteo incorporato e i controlli della connettività (wifi, internet mobile, bluetooth e GPS), comodi da avere a portata di mano senza dover entrare ogni volta nel menu delle impostazioni.
La scrittura dei messaggi è molto piacevole, e può essere effettuata sia tenendo il telefono verticalmente che orizzontalmente, modalità che permette di disporre di una tastiera più grande. La scrittura in modalità verticale non da comunque alcun problema grazie al sistema di correzione automatica che finora ha funzionato alla perfezione. I messaggi vengono automaticamente raggruppati per contatto, in modo da poter tenere le informazioni relative ad una specifica persona nello stesso posto, senza bisogno di scorrere infinite liste di messaggi per ricostruire il contenuto di una conversazione avvenuta via SMS.
La navigazione in internet tramite connessione mobile funziona bene, così come la connessione alle reti wireless; la navigazione tramite il browser preinstallato è molto veloce e comoda da usare, e sfrutta completamente il display da 3,7 pollici di cui il Desire è equipaggiato. Fonti esterne dicono che lo scrolling è qualitativamente inferiore a quello dell’iPhone; premesso che non ho un confronto diretto con il melafonino, non trovo assolutamente nulla da obiettare alle prestazioni offerte dal Desire in termini di scrolling, né in termini di zooming nelle pagine internet, operazione che può essere eseguita sia mediante doppio tocco sullo schermo che “pizzicandolo” (il primo metodo, tuttavia, è a mio avviso più piacevole ed immediato da usare, soprattutto perché il resto delle operazioni di navigazione è impostato sull’utilizzo di un solo dito che si muove sullo schermo). Solo una volta in circa un mese di utilizzo mi è successo che il telefono non voleva più collegarsi alla rete mobile, ma un riavvio ha risolto tutto; se non sono solo io ad avere avuto questo problema, probabilmente verrà risolto con il rilascio di Android 2.2.
L’HTC Desire può essere inoltre configurato per ricevere le email da qualsiasi account di posta elettronica (sempre che la funzionalità sia supportata da chi fornisce il servizio, ad esempio Libero fa scaricare le email tramite POP3 solo se la propria connessione ad internet è fornita da Libero-Infostrada). Per consultare queste caselle di posta elettronica si può sempre usare il browser o, nel caso di GMail, l’applicazione apposita messa a disposizione da Google, che si interfaccia perfettamente con il servizio di posta elettronica e permette una gestione completa della propria casella di posta elettronica senza necessariamente dover aprire il browser.
La fotocamera, capace anche di registrare video sulla schedina di memoria, funziona a dovere ed è capace di restituire scatti di ottima qualità (anche se purtroppo ricade tra quelle applicazioni che succhiano energia dalla batteria in maniera spaventosa, forse un po’ di ottimizzazione in questo senso non guasterebbe). Premettendo che il mio uso della fotocamera/videocamera è sporadico, non ho problemi particolari da riportare, se non che un paio di volte mi è successo che il telefono avesse problemi di accesso alla memory card e un riavvio fosse necessario (se ci pensate i telefoni cellulare stanno diventando dei veri e propri computer, e molti problemi ora si risolvono ‘riavviando’, esattamente come con Windows :/ ).
Per quanto riguarda la durata della batteria, una premessa doverosa è che io tendo a starci abbastanza attento: spengo le connessioni non necessarie, tengo la luminosità dello schermo sotto controllo in modo che non sia superiore al necessario e via dicendo. Con un uso scarso del telefono (qualche sporadica connessione ad internet, un paio di chiamate, una decina di messaggi scritti, una breve connessione GPS per localizzarmi su Google Maps) la batteria mi dura per circa due giorni. Verosimilmente, un uso intensivo ne riduce la durata a un giorno lavorativo, ma non dovrebbe essere un problema arrivare a fine giornata senza una presa elettrica. Da evitare, o limitare, sono alcune applicazioni, tra le quali figura proprio Google Maps e la maggior parte delle applicazioni che fanno uso del GPS, che sono delle vere e proprie sanguisughe capaci di vanificare ogni vostro sforzo di ottimizzare l’autonomia energetica del telefono.
La sincronizzazione con il computer avviene mediante cavo USB, lo stesso che si usa per ricaricare la batteria, e purtroppo il software HTC che gestisce il collegamento è disponibile soltanto per Windows. Per quanto riguarda me, felice possessore di un MacBook Pro, la soluzione è usare Windows in emulazione considerato che l’avevo già installato in precedenza per altre necessità; per chi non ha intenzione – giustamente – di procurarsi Parallels e Windows solo per poter sincronizzare il proprio cellulare con il computer, penso esistano altri metodi per aggirare il problema, ma di più non vi so dire. Una ricerca con Google potrebbe fornire la soluzione. 😉 Da notare è il fatto che, quando connesso al computer, il telefonino si ricarica grazie all’energia fornita dalla connessione USB, mentre invece il vecchio Nokia E65 si scaricava ancora più velocemente quando connesso. La connessione al computer permette, oltre che di sincronizzare contatti e dati, di condividere la connessione ad internet del cellulare in modo che sia utilizzabile anche sul computer (il che viene fatto mediante l’installazione di un modem virtuale sul computer).
Ottime anche le funzionalità di sincronizzazione made in Google già integrate nel telefono, soprattutto per coloro che possiedono e che usano già un account Google. Quando è disponibile una connessione ad Internet, il telefono provvede automaticamente a sincronizzare le email, i contatti ed il calendario con i corrispettivi servizi Google; la sincronizzazione automatica, volendo, può anche essere disattivata e gestita manualmente (cosa che può tornare utile nel caso sia necessario massimizzare la durata della batteria, ad esempio).
Non mi soffermo ad elencare le specifiche tecniche del telefono poiché si tratterebbe di un semplice copia-incolla, piuttosto vi rimando alla pagina del sito ufficiale.
Se state considerando l’acquisto di questo telefono e avete qualche dubbio… lo spazio per i commenti è qui sotto 😉
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